Wengen, il commento tecnico della discesa

Wengen, la discesa più lunga e suggestiva del circuito. Ricca di fascino grazie a passaggi spettacolari quali il famoso Hundschopf, la Minschkannte o il sottopassaggio del treno. Tecnicamente non si tratta della discesa più difficile; sicuramente Kitzbuehel o Bormio creano maggiori difficoltà, ma il prestigio è tale da rendere questa gara tra le più ambite dai discesisti della Coppa del Mondo. La condizione fisica degli atleti è fondamentale, ci si avvicina ai 2’40’’ di gara. Vince l’elvetico Beat Feuz, al secondo trionfo e sesto podio stagionale. Come nelle gare precedenti, si nasconde in prova dove fa credere che non sia la pista per lui. In gara invece, convince con una prestazione da manuale. Riesce a gestire al meglio le forze nei passaggi più tecnici, seguendo  traiettorie ideali che determinano velocità elevate, mantenute poi nei tratti meno pendenti. Pettorale rosso meritato quindi. Bravo anche Hannes Reichelt, in gara con il numero 1 e secondo a fine gara grazie ad una condotta di gara simile alle prove dove si era già visto in grande evidenza. La piacevole sorpresa di giornata arriva da Christof Innerhofer che ritrova forze, determinazione e performance. Parliamo di sorpresa perché sappiamo bene dei problemi fisici che lo perseguitano da diverse settimane. Il recupero da un trauma cranico non è mai semplice e ancora oggi pare non sia completo. Eppure si è visto in pista un campione. Già in prova aveva sciato molto bene, risparmiando energie in alcuni punti dove si rialzava in modo evidente. La gara di oggi è stata condotta con grande regolarità. L’unica pecca arriva dal tratto iniziale di scorrimento dove accusa 3 decimi da Feuz. Nella parte centrale paga ancora alcuni centesimi preziosi ed il conto è presto fatto, ci stava pure la vittoria. Ma guai lamentarsi, grande gara e primo podio azzurro nelle discipline veloci di quest’anno.

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