Sabato sera la grande festa
Sono venuti in duecento da Villa Minozzo per salutare il loro idolo all’aeroporto di Malpensa. Sono partiti alle 4 del mattino, tre pullman con gli irriducibili tifosi del Fan Club: famiglie, ragazzi, anziani. Di tutto di più insomma, un paese che si è stretto attorno al suo grande campione. C’era la banda musicale di Villa Minozzo con il sindaco per l’inno di Mameli, c’erano i suoi amici di sempre, Riccardo Coriani, Daniele Marastoni, Alessandro Coriani, Elia Razzoli, c’è il mitico coach di quel gruppo Giovani che faceva faville non solo a livello regionale, Marcellino Marchi. Finisce la conferenza stampa e finalmente i suoi tifosi lo possono abbracciare e posare con la medaglia per le foto di rito: “Il primo pensiero va ai miei tifosi, alla mia gente, mi hanno sempre sostenuto e da quattro anni mi seguono ovunque, in ogni angolo del pianeta, anche in Canada sono arrivati”. Esplode la festa per Razzoli, che continuerà in questi giorni sull’Appennino reggiano: l’appuntamento ufficiale per sabato sera, dove Villa Minozzo e la montagna reggiana faranno ancora festa con il campione olimpico dello slalom. Vessilli, bandiere, trombe e sciarpe, e fra gli striscioni ne citiamo uno in particolare: “Colò, Tomba, Razzoli, e sono tre”. E’ vero, l’Appennino tosco-emiliano comanda.