Tutta la gioia del 'Razzo'

Ravetto: 'Adesso obbligati a parlare di noi'

Una doppietta da antologia sulle nevi croate di Zagabria: Giuliano Razzoli centra la prima vittoria della carriera, Manfred Moelgg è secondo. Claudio Ravetto gongola: “Adesso voglio vedere se non parleranno dello sci italiano. Dopo la doppietta in Alta Badia, ecco un uno-due leggendario con Razzoli e Moelgg. Più di così non sappiamo cosa fare”. Esulta il direttore tecnico, del resto c’è una grande Italia che vince e convince. Ancora il coach biellese: “Razzoli ha fatto una gara perfetta, sul piano fa paura, alla vigilia avevo scommesso sulla sua vittoria. A Ravascletto in allenamento nei giorni scorsi era il più veloce, a Zagabria ha dimostrato di essere il numero uno in queste condizioni. Moelgg? Non so come ha fatto a stare in piedi nella seconda manche, era praticamente per terra e si è rialzato con un gesto atletico incredibile, alla fine ha perso poco più di due decimi da Razzo”.

Patrick ‘Luzzo’ Merlo non ci crede ancora. Lo skiman Nordica di ‘Razzo’ è appena sceso al parterre, “Non ho fatto nemmeno in tempo a salutarlo, ci siamo guardati, ma è ci siamo capiti al volo. E’ la sua prima vittoria, è la mia prima vittoria da skiman, una sensazione incredibile”. Non ci crede ‘Luzzo’, non ci crede nemmeno la sorella di Giuliano, Giordana, la più grande.

Giuliano Razzoli
esce dall’antidoping dopo le premiazioni di rito: “Giordana piangeva, mi sono commosso anche io – commenta il Razzo -. Anche a Zagabria sono venuti a sostenermi dall’Appennino Reggiano, non mollano mai. Certo, ho pensato anche a loro appena mi sono reso conto del trionfo”. Sulla collina Sljeme ha fatto davvero ‘paura’: “A dire la verità vado forte su ogni pendio in questo periodo, non solo sul piano, che comunque è il mio pane, qui so davvero far velocità”. Bravo Giuly, come lo chiamo a casa, la giusta convinzione di essere il numero uno. Razzoli non ci crede ancora: “è un sogno fantastico, che si avvera. Sapevo dall’anno scorso di essere vicino a questo traguardo, ma mettere poi tutto in pratica e salire sul gradino più alto del podio in Coppa del Mondo è tutta un’altra cosa”. La tribuna di Zagabria è in delirio: da Villa Minozzo e dall’Appennino reggiano alla volta della Croazia e poi successivamente diretti ad Adelboden per lo slalom di domenica. Sarà un caso, ma nella finish area ha assistito alla gara anche Alberto Tomba.
Emiliani tutti e due, ne ha da fare di strada il giovanotto di Minozzo, ma, come l’Albertone, è capace di portarti in giro per il mondo gente che tifa e vive lo sci. ‘Razzo’ con la ‘croce’ dello sci, i suoi podi, la sua vittoria e il suo futuro come uno strumento per far esplodere nella massa questo sport a volte troppo nell’anonimato nonostante fior di successi negli ultimi anni?: “Ho un croce sulle spalle, ma positiva, senza pressione, che non pesa. Io penso a sciare, a divertirmi, per me e per i miei tifosi che non mi lasciano mai solo. Adesso guardo avanti e spero però che questa doppietta porti al mondo dei media la consapevolezza che è venuto il momento di parlare di questo sport”.

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