La francese come l'americano: strapotere in gigante
Tessa Worley fa come Ted Ligety: seconda vittoria in gigante, dominio assoluto nella specialità. Certo, la transalpina ha approfittato della debacle di Viktoria Rebensburg e Kathrin Hoelzl, mentre Ligety è sempre stato dominatore incontrastato, ma il risultato non cambia. Tessa è anche fortunata: per l’inezia di un centesimo ha la meglio sulla finlandese Tanja Poutiainen. Curiosità: anche ad Aspen due settimane fa vinse con un centesimo di vantaggio sulla seconda, in quel caso la Rebensburg. Anche questo è a modo suo un piccolo record. Terza la slovena Tina Maze. Affondano le italiane in Engadina: retrocedono tutte, così Federica Brignone chiude 14a, davanti a Manuela Moelgg. Giulia Gianesini invece è ventesima. Le altre azzurre non si erano qualificate per la seconda sessione, nonostante Lisa Agerer ed Elena Curtoni fossero molto vicine alle ‘top 30’. Claudio Ravetto è deluso: "Sfortuna? Non esiste la sfortuna, continuiamo a sbagliare troppo. Peccato, abbiamo butatto via un’altra occasione. Brignone e Gianesini avevano interpretato bene la prima manche". Inviperita Federica Brignone: "Ho fatto un errore nella seconda manche nella parte iniziale, poi mi sono fatta condizionare. Ero partita per migliorare l’ottava piazza, volevo il podio. Invece è andata male, speriamo nelle prossime uscite". Fanno festa invece i coach italiani all’estero, ossia Luca Moretti e Christian Thoma che sono a fianco della Poutiainen e Andrea Massi e Livio Magoni, allenatori della Maze. Almeno qualche italiano se la ride ai piedi della Corviglia..