Slalom gigante: a che punto siamo?

Dal 10 ottobre il team di Guadagnini lavorerà al Passo del Tonale

Quando nacque il team ‘Torino 2006’, che avrebbe dovuto portare i migliori giovani azzurri alle Olimpiadi di casa nelle condizioni per competere alle medaglie, lo slalom gigante era la disciplina regina in casa Italia. Tutti ci invidiavano quel team numeroso, giovane e ricchissimo di talento. Poi le cose non sono andate esattamente come era stato pronosticato: sono arrivati alcuni successi di Blardone e Simoncelli, qualche podio con gli altri, ma poco di più. Ora la squadra è decimata, ridotta a soli tre elementi, oltre naturalmente a Blardone che ha deciso di auto-gestirsi: Davide Simoncelli, Alberto Schieppati e Alexander Ploner. Atleti maturi, già segnati nel corso della carriera da problemi fisici, che stanno provando ad ottenere il massimo delle proprie possibilità con un lavoro serio e meticoloso. Forse un po’ poco? Ma com’è la situazione del gigante in Italia alla vigilia delle Olimpiadi di Vancouver 2010? Ne abbiamo parlato con il responsabile della disciplina Matteo Guadagnini.

L’ESTATE A USHUAIA – «Non poteva andare meglio. Abbiamo trovato condizioni perfette e la Fisi ci ha messo a disposizione tutto ciò che ci serviva per lavorare bene. Eravamo tanti allenatori e abbiamo potuto seguire gli atleti al meglio e preparare le piste anche bagnando con gli idranti e la barra». Una situazione ottimale, sembrerebbe, nonostante il gruppo molto ridotto.
«I gigantisti puri erano solo tre, ma nell’ottica di un gruppo Coppa del Mondo allargato, tutti gli atleti si sono allenati nelle diverse discipline. Credo che abbia portato dei benefici a tutti e il clima nel gruppo mi è sembrato davvero ottimo».

COME STANNO I ‘SENATORI’ – Le condizioni fisiche di Simoncelli e Schieppati sembrano decisamente migliorate, Ploner sta bene ma non ha preso parte al raduno in Argentina vista la concomitanza con il matrimonio previsto da tempo. «Devo dire che ‘Simo’ ha svolto una preparazione perfetta. Il male alla schiena non è scomparso, ma è sotto controllo e gli permette di esprimere la sua sciata. Nella seconda parte della passata stagione doveva cercare di combattere con il dolore e la sua sciata non poteva che essere in difesa. Ora sta bene, c’è da augurarsi che questa condizione persista anche più avanti nella stagione, quando la tensione aumenterà inevitabilmente in vista delle prime gare. Schieppati sta molto meglio, a tratti riesce ad esprimersi ai suoi migliori livelli, ma manca ancora di continuità. Dopo un paio di discese al massimo deve fermarsi per recuperare energie. Ma sono convinto che possa migliorare ancora nel corso dell’autunno. In quanto a Moelgg, sembra rinato: il cambio di materiali gli ha restituito quella fiducia che sembrava smarrita e riesce ad osare molto di più e ‘fidarsi’ dello sci. È molto sereno di testa e potrebbe davvero stupire già dalle prime gare. Peccato per l’infortunio che terrà fuori Peter Fill praticamente tutta la stagione».

VOLTI NUOVI – Ci sono atleti degli altri gluppi che si sono cimentati con impegno in gigante. «Sono davvero soddisfatto dell’impegno mostrato in questa disciplina da Werner Heel e Christof Innerhofer. Il primo, soprattutto, ha deciso di credere molto nel gigante e ha fatto passi avanti notevoli: nei test cronometrati era vicinissimo a Simoncelli e Moelgg e in una giornata di test che abbiamo fatto con gli svizzeri è stato davanti a Viletta e Janka. Insomma, prestazioni di tutto rispetto, tenendo anche conto che a Soelden potrà partire con il 31 in virtù dei punti conquistati in Coppa l’anno scorso. ‘Inner’ ha continuato a progredire, ma già nella scorsa stagione aveva dimostrato di valere la ‘qualifica’ in gigante».

I GIOVANI – In molti si sono chiesti se non sarebbe stato opportuno aggregare al gruppo anche i migliori giovani della squadra Ratiopharm, come Borsotti, Casse, Fantino o De Aliprandini, al fine di gettare le basi per la squadra di gigante del futuro. «Ci abbiamo pensato a lungo, siamo anche stati molto vicini a convocare alcuni di questi ragazzi. Poi abbiamo deciso di puntare ancora per una stagione sui ‘veterani’, cercando di ottenere il massimo in chiave Olimpiadi dalla loro esperienza. Il progetto è solo rimandato di una stagione, insomma. Al gruppo abbiamo però aggregato Hagen Patscheider che nelle gare di Coppa Europa della passata stagione si era messo in ottima luce e che ha dimostrato di avere ottime qualità». Anche lui dovrebbe essere al via a Soelden.

IL ‘BLARDO’ CHE NON C’E’ – «La mancanza di Max? Nessuno è indispensabile, tutti sono importanti. Ha fatto la sua scelta e lo aspettiamo a Soleden, se vorrà aggregarsi per gli allenamenti al Tonale le porte sono aperte. Di certo il clima del gruppo è stato ottimo tutta l’estate, abbiamo anche potuto lavorare con le ragazze di Coppa del Mondo e diversificare la preparazione. Situazioni che forse con Max in squadra sarebbero state di più difficile gestione».

L’ULTIMA FASE DELLA PREPARAZIONE – «Siamo tornati da Ushuaia davvero ‘carichi’. Ora sono fiducioso perché ho parlato con i responsabili del Tonale e ci hanno assicurato che è tutto pronto. I bacini d’acqua sono pieni per ‘sparare’ neve artificiale e per bagnare. Sarà una sorta di palestra, insomma, in cui potremo prepararci al meglio per Soelden, oltretutto ad una quota molto simile a quella in cui si gareggerà in Austria. Avremo la nostra pista a disposizione, senza dover girovagare da una parte all’altra alla ricerca di un tratto di neve per allenarci, come invece è successo l’autunno scorso».

LA TECNICA – «Il primo obiettivo, terminata la stagione, è stato quello di ‘leccarci le ferite’. Tutti gli atleti erano acciaccati e il morale era piuttosto basso. Nel momento in cui abbiamo recuperato un po’ di condizione, abbiamo cercato di lavorare sulle linee, di creare maggiori tensioni a livello neuro-muscolare nella sciata che ci consentano di spingerci al limite. È chiaro, però, che per fare questo è necessario star bene fisicamente».

LA SQUADRA PER SOELDEN – «Abbiamo perso un posto rispetto alla passata stagione, ora possiamo iscivere 8 atleti invece di 9. Però possiamo contare su due ulteriori atleti che hanno ‘fatto il posto’ tramite la Coppa Europa, Alexander Ploner e Michael Gufler. Dovrebbero gareggiare Blardone, Simoncelli, Moelgg, Schieppati, Innerhofer, Heel». Gli ultimi due posti potrebbero essere di Patscheider e di qualcuno dei gruppi sportivi militari: al Tonale verranno valutate le condizioni soprattutto di Wolfgang Hell e di Omar Longhi.
 

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