Shiffrin: 'Potrei provare il superG in Val d'Isere'

Mikaela ai nostri 'microfoni': «Coppa? Sono ambiziosa. Scio per vincere»

Era attesa da tutti in gigante e a Sölden non ha tradito: la davano in grande forma tra le porte larghe, dove però non aveva mai vinto (vantava due terzi posti) ed eccola subito in trionfo, seppur ex aequo con Anna Fenninger, in Austria. Abbiamo incontrato Mikaela Shiffrin da Avon, Colorado, 19 anni, all’Atomic Day di Altenmarkt, in Austria, affrontando con lei diversi argomenti, cui non si è sottratta minimamente. E’ schietta, sincera, umile, ha ben chiaro quali sono i suoi obiettivi, non disprezza parlare con i media e… si sente. Eccola. 

NUOVA ZELANDA – «Non abbiamo trovato tantissima neve, quest’estate, ha anche piovuto spesso, ma alla fine l’allenamento in Nuova Zelanda comunque è risultato molto utile; abbiamo lavorato per cinque settimane consecutive, prima volta con un training-camp così lungo, solitamente stavamo là due, massimo tre settimane». 

GIGANTE-SLALOM – «In Nuova Zelanda ho dedicato lo stesso tempo al gigante e allo slalom, direi quindi che mi sono allenata per il 50% in una specialità e per l’altro 50% nell’altra. Vorrei sciare più veloce possibile anche tra le porte larghe».

MONDIALI VAIL 2015 – «L’obiettivo principale è confermare il mio titolo in slalom e poi fare bene in gigante, vedremo come andrà la stagione. Penso che stiano lavorando molto bene, anche con gli eventi collaterali. Hanno costruito uno stadio per lo sci molto grande, spero che sarà riempito completamente da tantissime persone. Io sono di Avon, contea di Eagle, Colorado, esattamente in mezzo tra Beaver Creek e Vail. A due passi da entrambi, a 10’ di macchina dalle montagne. Non vedo l’ora, perché avrò un Mondiale dietro casa, potrò dormire nel mio letto e sentire il tifo del ‘mio’ pubblico. Sarà fantastico e per me significa molto». 

COPPA DEL MONDO – «Ho sempre pensato e sperato di poter lottare un giorno per la Coppa del Mondo generale. Non sono in grado di dire se potrò farlo già quest’anno, ma certo è un obiettivo. Dipende tutto da come scierò: se lo farò al meglio in ogni singola gara che disputerò in questa stagione, allora potrei avere una chance». 

FUTURO – «Mi dicono che ho già vinto tutto e mi chiedono spesso a 25 anni come sarà il mio palmarès. Ovviamente non posso saperlo, in realtà c’è ancora tanto da fare. In gigante, per esempio. E voi sapete che sono molto ambiziosa. Voglio vincere, è per questo che scio. Sicuramente mi piacerebbe avere una famiglia in futuro, ma quel giorno è ancora molto lontano». 

 

VELOCITA’ – «Si è vero lo scorso anno a Copper Mountain mi sono allenata un po’ in velocità con la squadra italiana. Mi sento bene anche in superG, mi piace, finché avrò questa sensazione potrò pensare anche di gareggiare nelle prove veloci. Forse già quest’anno, sì, potrei farlo per la prima volta in Val d’Isere, in superG. In Supercombinata non mi sento ancora pronta, soprattutto se la prova veloce è la discesa, come sarà ai Mondiali. L’importante è andare bene in gigante e slalom per me in questo momento. La discesa comunque è un obiettivo per il futuro, non mi spaventa assolutamente. Con gli sci lunghi mi sento più stabile, per cui… Certo, il problema principale è trovare il tempo per allenarsi nelle discipline veloci, in questo momento non voglio sottrarre nulla a slalom e gigante. Sapete meglio di me come per essere al top in slalom bisogna lavorare tantissimo in questa disciplina». 

AMORE – «Io amo sciare, amo essere al cancelletto di partenza e sapere che ho sessanta secondi di tempo per fare meglio delle mie avversarie. Certamente, amo la competizione. Piste preferite? Soelden, Beaver Creek, Aspen, Zagabria, Flachau. Ma ce ne sono tante, speciali. Non c’è nulla di particolare che non sopporto troppo di questo ambiente, forse solo il fatto di viaggiare così tanto e non avere una ‘casa’ tutta mia. Ma si sa che per gli atleti nordamericani è così, trascorriamo in pratica l’inverno in Europa in stanze d’Hotel e ogni tanto è dura. Questo è lo sci ed è la mia passione, però, e quindi va bene così. D’estate trascorro più o meno quattro o cinque settimane a casa mia, d’inverno solo qualche giorno». 

MARLIES SCHILD – «Marlies è riuscita a tornare dall’ennesimo infortunio ancora più forte, ha vinto di nuovo in Coppa del Mondo e l’argento olimpico. So che meritava un oro ai Giochi per la sua carriera, ma ovviamente anch’io… volevo quella medaglia e ne sono rimasta molto felice! Lei è stata un’avversaria durissima da battere, una delle più grandi atlete di questo sport e, come ho sempre detto, la mia principale fonte d’ispirazione e d’emulazione per anni. Ho grandissimo rispetto per lei, le auguro tutto il meglio per il futuro. Penso che lei sapesse meglio di chiunque altro quando fosse il momento giusto per ritirarsi e cominciare una nuova vita».   

 

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