Safilo, l’ultima chance

Apprendiamo da una nota di ieri sera diramata sul sito del fondo olandese (www.halinvestments.nl) la decisione di far slittare al 30 novembre il termine ultimo per l’adesione all’offerta lanciata sui bond Safilo. Lunedì scade infatti l’accordo di lock-up, che vincola il gruppo di bondholder, possessore di un pacchetto pari al 38,76%, impegnatosi ad aderire all’offerta. Poche ore ci separano quindi dall’esito del braccio di ferro fra i detentori dei bond Safilo e Hal Holding. Ieri il Financial Times ha pubblicato un editoriale particolarmente critico sulla questione nel quale si ipotizza l’esistenza di uno zoccolo duro di bondholder statunitensi che punterebbero, a scapito del gruppo padovano e dei suoi numerosi dipendenti, a far rivedere al rialzo l’offerta di Hal Holding; eventualità che il fondo olandese smentisce categoricamente, sottolineando che l’accordo potrà essere perfezionato solo con il rispetto delle condizioni inizialmente previste.
Altissima la volatilità, durante le ultime ore, dell’azione Safilo, che registra un eccesso di rialzo superiore al 9%; gli operatori attribuiscono questo andamento del titolo ad attività di trading tra bond e azioni in atto negli ultimi giorni. L’obiettivo di alcuni obbligazionisti potrebbe essere quello di consegnare il bond incassando il 60% del suo valore nominale, compensando la perdita del 40% del valore potenziale del titolo con l’acquisto di azioni a sconto nel successivo aumento di capitale o in questi giorni sul mercato per rivenderle poi quando rivalutate.
In definitiva ci troviamo di fronte ad un dilemma molto comune nel mondo economico dei tempi recenti: perseguire politiche che diano riscontri immediati o sviluppare strategie vincenti sul medio/lungo termine; certamente la scelta di alcuni obbligazionisti di non aderire all’offerta del fondo olandese costerà moltissimo in termini umani ai dipendenti del gruppo Safilo, ma nel lungo periodo potrebbe rivelarsi negativa anche per coloro che hanno deciso di adottarla.

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