Rulfi da Ushuaia: «Soddisfatto. Pirovano? Ottima impressione»

La trasferta in Argentina non è ancora terminata per le squadre femminili di Coppa del Mondo, si chiuderà (sugli sci) domenica 25 settembre, con il rientro in Italia previsto lunedì 26. Dopo il bilancio sulle velociste realizzato con Alberto Ghezze, è tempo di una chiacchierata anche con Gianluca Rulfi. A lui è stato affidato il gruppo delle Polivalenti, cui si è aggiunta in Terra del Fuoco anche Laura Pirovano. Per il resto il team è composto da Federica Brignone, Francesca Marsaglia, Elena Curtoni (rientrata subito in Italia), Nadia Fanchini, Sofia Goggia e Marta Bassino. Federica, Francesca, Nadia ed Elena sono partite una settimana prima rispetto alle altre ragazze, ovvero il 27 settembre. Nadia è già tornata in Italia, per tutte le altre ci sono ancora tre giorni di allenamenti. Intanto, parola a Gianluca.

CONDIZIONI – «A Ushuaia siamo ormai in Primavera – ci dice -, ha nevicato poco e da queste parti non hanno “la potenza di fuoco” di altre stazioni per la neve artificiale, anche se ovviamente i cannoni sono stati fondamentali. Ciononostante ci siamo allenati davvero bene anche perché le condizioni meteo, prima settimana (brutta) a parte, sono state ottime. Sicuramente migliori dello scorso anno, quando poi comunque recuperammo negli ultimi dieci giorni».

ALLENAMENTI – «Tanto gigante, numeri importanti in slalom e superG, con manche anche da un minuto e venti secondi e poi i soliti 40-50 secondi in discesa, “sul facile” per migliorare la scorrevolezza e la tecnica su salti, onde e situazioni di questo tipo».

 

NADIA FANCHINI – «Il suo rientro anticipato era previsto. Ha lavorato comunque tre settimane piene sugli sci, a cui poi vanno aggiunte le giornate di viaggio. Quindi c’è da essere più che soddisfatti, anche perché è tornata davvero contenta. Ha fatto fatica all’inizio, anche per i consueti dolori alle ginocchia, poi però il grosso del dolore per fortuna è passato, è rimasto solo “quello sopportabile” e quindi è riuscita a portare a termine tutto il programma. Ha sciato bene, andava molto forte in superG e vedo dei miglioramenti in gigante, anche dal punto di vista tecnico: l’obiettivo è farla tornare ai livelli di due anni fa tra le porte larghe. Con lei bisogna sempre avere pazienza. Alla fine ha chiuso la trasferta con cinque giornate di superG, tre di discesa, sette/otto di gigante e un paio anche in slalom, sempre utile, sul facile; in fase di preparazione serve anche quello».

 

GOGGIA – «Ha proseguito il trend positivo già iniziato un anno fa. Certo, nella scorsa stagione in gigante ha ottenuto subito buoni risultati, poi la situazione è cambiata, ha pasticciato parecchio, altrimenti avrebbe potuto chiudere anche tra le migliori dieci della disciplina, obiettivo che ci poniamo per la prossima annata. La testa è ‘ben tarata’, ma ovviamente poi bisogna vedere come si reagisce sotto pressione, quando conta veramente, quando si può fare o meno la differenza. L’allenamento se vogliamo è anche divertimento. La gara è un’altra storia. Lavoriamo per farle trovare continuità».

 

BASSINO – «Marta l’ho vista bene, in crescita. Un pochino più robusta anche. Molto efficace soprattutto in superG e abbiamo lavorato per migliorare in tutte quelle situazioni in cui il terreno non è perfetto, dove lei fa un po’ più fatica: gobbe, non gobbe, dritto, storto… Allenamento specifico che in un mese su neve invernale puoi provare bene e che ti può far crescere, magari un passo alla volta. Anche lei deve ovviamente trovare continuità. Slalom? Ha lavorato tre giorni e sulla possibilità o meno di gareggiare in Coppa valuteremo di volta in volta. Dipenderà in primis anche alla concorrenza interna. L’idea dello slalom ce l’ha e se migliora ancora ci si può fare un pensiero serio, comunque il suo ambito preferenziale rimane per ora quello del gigante e del superG. Però è ovvio che se vogliamo pensare anche all’ottica della combinata, bisogna allenarsi sia in slalom che in discesa, pur avendo lei più chance nelle combinate con superG».

Marta Bassino e Laura Pirovano a Ushuaia (@Pag. FB Bassino)

PIROVANO – «Ottima impressione. Davvero molto brava. E poi silenziosa, volenterosa di imparare. Certo, ancora un po’ “acerba” tecnicamente, è normale che sia così a 18 anni. Vedremo poi bene dove indirizzarla, ma è assolutamente competitiva anche in velocità, soprattutto in superG. Ragazza valida».

ELENA CURTONI – «Meglio non prendere rischi per evitare complicazioni. Probabilmente l’infortunio è stato leggermente sottovalutato all’inizio. Comunque dovrebbe farcela per Soelden. A volte capita che ti alleni perfettamente un mese per una gara e poi va male e magari invece ti basta una settimana fatta bene prima della gara stessa per trovare le sensazioni migliori e fare una grande prova…»

FRANCESCA MARSAGLIA – «Ha saltato l’ultima giornata di allenamenti, finora, per febbre. Per il resto bene, costante e veloce in gigante. Unica cosa, un po’ stanca e meno performante nell’ultima settimana. Ma ha lavorato tanto, serve rigenerare…»

BRIGNONE – «Federica si è allenata bene, come sempre; vogliosa, pimpante, persino un po’ stanca in questi ultimi giorni, com’è normale che sia, ma non per lei, che non è mai stanca… Brava in gigante, anche se con alti e bassi, veloce in superG, pure sul facile, buon segnale. In slalom ha lavorato quattro giorni e per il momento mi rimane la solita impressione: vale quel ranking lì, tra la decima e la ventesima posizione. Però l’obiettivo e arrivarci sempre, non ogni tanto. Certo per fare un ulteriore passo avanti dovrebbe cambiare un po’ il modo di sciare e in parte l’ha anche fatto, portandosi un po’ più avanti come posizione, con meno inclinazione in curva. Lavorando anche sulla velocità poi le cose si compendiano. A Lake Louise andrà e farà le prove della discesa in funzione del superG, non credo per gareggiare anche in libera. Comunque poi quello lo deciderà il dt Guadagnini in sede di gara, con il resto dello staff. Chiaro, vale il discorso fatto per Bassino: se vuole puntare alle combinate, deve fare anche un po’ di discesa e un po’ di slalom. Per forza».

 

BILANCIO FINALE – «Soddisfatto, sicuramente. Ma, onestamente, raramente si viene via insoddisfatti da Ushuaia. Abbiamo trovato condizioni migliori rispetto a un anno fa, come detto, dove pur con tutti i problemi iniziali poi ci siamo comunque allenati altrettanto bene, anche se la neve era più molle. Niente Las Leñas? Un peccato, certo, ma del resto non c’era neve. Abbiamo provato a vedere se si poteva lavorare a La Parva, ma anche lì le condizioni non erano ideali, so che per esempio le austriache hanno fatto fatica, per via del caldo. Prima di fare una scelta alternativa, devi ponderarla bene: il Cile può anche essere la soluzione ideale per il gruppo che alleno, per quindici giorni, ma a determinate condizioni. Non c’erano e allora meglio andare sul sicuro a Ushuaia. Anche perché se prenoti per La Parva e poi non ti trovi bene, tornare indietro poi è impossibile e rischi solo di sprecare tempo. Per quest’anno siamo andati sul sicuro ed è stata la scelta corretta. In Argentina abbiamo trovato sì poca neve, anche qui, ma è stata lavorata al meglio».

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