Verso Sochi, il tecnico azzurro: 'E' quello che mi preoccupa di piu''
Cosa succede al maestoso ‘dream team’ della velocità? Lasciamo le ‘classiche’ di gennaio, ossia Lauberhornrennen e Hahnenkammrennen senza podi. La squadra c’è, per carità, ma indubbiamente facciamo più fatica rispetto all’anno scorso dove invece abbiamo dominato in lungo e in largo. Cosa dice il responsabile delle discipline tecniche Gianluca Rulfi?
SENTIAMO ‘RULFUS’ – Eccolo: «Paghiamo complessivamente una neve sicuramente meno dura rispetto allo scorso inverno, questo elemento è palese. Da Wengen e Kitz si vede che facciamo proprio fatica sul facile e soprattutto quando le velocità sono basse. Christof Innerhofer a Kitz tuttavia mi è piaciuto molto in discesa. Ha perso il quarto posto disunendosi nel finale, ha perso invece il podio con tre piccole sbavature, la più significativa prima del salto della Redbull. Comunque è sempre stato in gara. Matteo Marsaglia? Quest’anno è davvero sfortunato per infortuni e cadute. A mio giudizio sarebbe stato anche da portare ai Giochi, ma con l’opzione di 11 uomini è stato difficile. Ha dimostrato che se sta bene in superG può fare podio, vincere. Certo, a Sochi non sarebbe più con i migliori, ovvero fra l’8 ed il 15. Quello che mi preoccupa un po’ di più è Dominik Paris, non certo Werner Heel e tantomeno un regolare Peter Fill che è tornato ad alto livello. Domme deve ritrovare il ritmo, scende un po’ in balia, necessita di recuperare al più presto il ritmo gara. Fa fatica perchè ha avuto problemi con il polpaccio per la caduta in Gardena e poi per il problema alla schiena. Si vede infatti che non è sciolto, non fa quello che vuole con gli sci come faceva fino a prima della caduta in Gardena. Dobbiamo recuperarlo prima di Sochi, siamo ancora in tempo ed ho fiducia. Per Paris, intendiamoci, non è certo un problema tecnico. Stiamo parlando di un campione eccezionale…».