Prima vittoria a Lake Louise per Tina Maze

Pronostici rispettati in discesa, seconda Fenninger. Tredicesima E.Fanchini

Tutto come previsto. Poche emozioni nella prima discesa libera della stagione, se non guardando scendere Tina Maze e Anna Fenninger, che si sono avvicinate alla perfezione sulla Men’s Olympic Downhill di Lake Louse, teatro dell’opening stagionale in velocità (domani concederà il bis, stessa pista, stessa ora, 20.30 italiane, e chissà, magari anche stesso risultato). 

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PISTA – Il problema è che, ci pare, questo pendio stia diventando un po’ troppo facile anche per le donne: il muro del Fall-Away continua a fare un po’ di differenza, ma per il resto il tracciato non offre grandi motivi per sobbalzare sulla sedia. Anche se poi la gara la fanno le atlete, e le atlete oggi sono state brave. Un podio d’autore con Maze, Fenninger e Weirather. Per la slovena, vittoria n.25 in Coppa, podio n.70, quarto successo in discesa con una sicurezza pazzesca. Non era mai arrivata tra le prime tre in Canada, su questa pista, in nessuna disciplina. E’ stata unica sul muro, dove ha fatto anche meglio, come linee e velocità, di un’ottima Fenninger. Bello ritrovare sul podio, su una pista che l’ha sempre premiata, anche Tina Weirather. Per la Coppa del Mondo, Maze ha un vantaggio enorme su tutte le dirette concorrenti: fa lo slalom e lo fa vincendo, come a Levi! Se si ritrova anche in gigante, potrebbe partire a breve un’altra cavalcata trionfale per lei. E magari basta anche così. Intanto si è ripresa la leadership della classifica generale con 288 punti; seconda Zettel, terza Shiffrin, quarta Fenninger. 

GARA – Un po’ di nuvole a velare il sole, come previsto, qualche fiocco di neve, una folata di vento qua e là nel tratto iniziale, ma la gara è stata regolare e non capita sempre da queste parti, anche se poi le ultime venti concorrenti hanno trovato un tracciato più veloce nella parte alta e anche un po’ di nebbia, pur non troppo fastidiosa, nel tratto centrale. La nevicata pre-gara ha comunque cambiato i connotati al manto, ben diverso dalle prove e l’esperienza delle più forti è venuta fuori. La squadra americana sembra già tornata quella di due anni fa, quando dominò la discesa libera e non a caso ha ritrovato la sua campionessa. Quarta una straordinaria Laurenne Ross, che ha sciato come mai in vita  sua a mio parere, nonostante vanti un podio in Coppa del Mondo; settima Julia Mancuso, nona Stacey Cook. E ottava, a 0’’85, una Lindsey Vonn ritorvata: stavolta non ha sbagliato nulla, non in pista, come scelte. E’ rientrata dall’infortunio al momento giusto, è sembrata in forma, sicura, ha attaccato e stranamente ha perso nella parte dove di solito domina, cioè dal muro del Fall-Away in giù. Ma dopo un anno abbondante di stop, praticamente, va più che bene. Aspettiamola nelle cinque già domani o anche più in là. Certo, su una pista che l’ha sempre premiata. La prova del nove del suo stato di forma avverrà comunque in Europa. Lara Gut 11a ha mostrato di aver sci veloci e un ottimo ‘piede’, come sempre, attenzione perché in superG, domenica, potrà tornare sul podio. E vinse un anno fa… 

ITALIA – Da rivedere. Ci aspettavamo almeno un piazzamento nelle dieci da Daniela Merighetti, che è stata velocissima in alto, così come Verena Stuffer, e poi purtroppo ha travolto una porta prendendo un brutto colpo alla testa, prima della parte più tecnica (speriamo senza conseguenze) che sicuramente l’ha destabilizzata e deconcentrata. Peccato, davvero. E’ finita molto lontana dalle migliori, adesso la rivogliamo in pista domani per la rivincita. Tutto sommato non male Elena Fanchini, miglior azzurra, perché, lo ricordiamo, ha iniziato tardi la stagione rispetto alle compagne per un infortunio al ginocchio destro, tornando sugli sci ad allenamenti ormai decisamente iniziati per la squadra, e ritrovando le prime buone sensazioni solo a fine settembre, negli ultimi giorni a Ushuaia. Il tredicesimo posto, ex aequo con Dominique Gisin, è una prima iniezione di fiducia. Ma su questa pista ovviamente lei ha saputo vincere e poi risalire sul podio. Speriamo in un miglioramento già domani. Brava Hanna Schnarf, dopo due anni e mezzo di guai, prova convincente, 17a a 1’’47. Può essere la sorpresa della stagione in chiave italiana. Ventiseiesima Verena Stuffer, un razzo in alto, meno poi nel tratto centrale. Fuori dalle trenta le altre, non è partita Sofia Goggia: 39 di febbre, debolezza, spossatezza. Probabilmente domani, nella seconda discesa, gareggerà Elena Curtoni. La bergamasca farà di tutto per rientrare almeno nel superG di domenica 7 dicembre.     

 

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