Pista poco ghiacciata, Andrej Jerman è il più veloce

Lo sloveno ha centrato a Bormio il secondo successo in carriera

Cielo coperto, temperature in leggero calo rispetto ai giorni scorsi, ma tutto sommato parterre gremito a Bormio per la classicissima discesa libera di fine anno. I risultati delle prove sono stati confermati: da due giorni lo sloveno Andrej Jerman stava ‘pennellando’ sulla Stelvio, facendo valere le sue doti di scorrevolezza e sensibilità su un manto nevoso che andava ‘accarezzato’ prima ancora che aggredito. Non c’era il solito ghiaccio terribile sulla Stelvio: chi è stato troppo irruento, ha pagato dazio al traguardo. Ne sa qualcosa Christof Innerhofer, vincitore l’anno scorso, che si aggirava furioso al traguardo. «Ho sciato bene, non so spiegarmi come il mio distacco sia cresciuto in questo modo ad ogni rilevamento cronometrico. Ero convinto di esser andato molto meglio». Invece il tabellone indicava +2.00 rispetto allo sloveno. L’unico che si era avvicinato a Jerman è stato Mario Scheiber, in costante crescendo di forma. Purtroppo per lui è arrivata la ‘mannaia’ della giuria che l’ha squalificato: infrazione alla regola fis B.3.2, relativa all’altezza degli scarponi. Il podio è così stato completato da Didier Defago e Miki Walchhofer. Al quarto posto il ‘pitbull’ francese David Poisson, un atleta che sul difficile sta facendo vedere una sciata sempre più convincente, merito senz’altro dell ‘cura’ del nuovo allenatore Morisod. Quinto posto per Didier Cuche, un altro che non ama le nevi poco ghiacciate, quindi l’eterno Buechel e Gruenenfelder.

Innerhofer ha concluso quattordicesimo, per trovare un altro azzurro nei trenta bisogna scendere fino al venticinquesimo posto di Stefan Thanei. «Faccio troppi errori, non riesco a collegare i vari segmenti di pista. Piccole imprecisioni che poi costano decimi di secondo e che determinano la classifica. Comunque non mollo, mi aspetto molto da Wengen e Kitz» il commento del forestale di Burgusio. Infine ‘beffa’ per Mattia Casse: trentunesimo posto. «Peccato, ieri Mattia era andato forte – ha commentato Claudio Ravettoe oggi serviva un piazzamento nei trenta: avremmo aumentato di un posto il nostro contingente in discesa. Comunque è un giovane su cui puntiamo molto». Infine Staudy: nel tratto alto si è sbilanciato, nel tentativo di ritrovare l’equilibrio, su una gobba il ginocchio gli ha sbattuto sulla mandibola. Tanto dolore, qualche taglio sulla lingua, ma nulla di rotto.

L’Italjet lascia Bormio con le ali un po’ basse, ma c’è di che essere fiduciosi: il ritorno in pista di Fill, le buone notizie che vengono da Werner Heel e la grinta di Innerhofer che sembra davvero ‘assetato’ di riscatto, oltre al coraggio del giovane Mattia Casse. In chiave classifica generale di Coppa del Mondo, con il suo undicesimo posto Carlo Janka ha rosicchiato qualche punticino per scavalcare Benjamin Raich in vetta alla classifica, mentre Cuche ha superato Svindal, sceso in pista con le gambe molli per l’influenza e soltanto ventesimo. La classifica di specialità è guidata da Cuche con 251 punti davanti a Walchhofer e lo stesso Janka. Appuntamento a metà gennaio per la discesa libera con il mitico Lauberhorn.

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