Paris: "A tutto pensavo, tranne al podio…"

Il ventunenne della Val d'Ultimo incredulo: "E adesso i Mondiali"

Dominik Paris è uno che ti stupisce. Sempre. Originale prima di tutto, difficilmente omologabile. Ventidue anni ad aprile, altoatesimo della Val d’Ultimo, secondo anno con il gruppo Coppa del Mondo delle discipline veloci. Forestale. Due soprannomi: i tecnici e la stampa sono più per ‘Parigi’, i compagni, in particolare gli altoatesini, optano solitamente per ‘Domme’. Un tipo strano. Fin da piccolo un funambolo sugli sci. Uno capace, ma a volte non sempre il massimo della disciplina. Una volta ci raccontava: "Ho passato un’estate in una malga a fare il pastore, così ho messo a posto il cervello". Nelle città, nelle metropoli si va in collegio, in Val d’Ultimo invece si va in malga, in alpeggio. Un ‘marcantonio’ di 95 chilogrammi, 1.83 di altezza. La caratteristica di ‘Parigi’ è fare risultato quando proprio non lo aspetti, non ci credi. Stagione 2007/2008: Coppa Europa, superG di Sella Nevea, il primo grande risultato ancora da portacolori del Comitato Alto Adige, non ancora in squadra nazionale junior. Vince alla grande, un sigillo che ha lasciato esterefatti un po’ tutti. Un risultato che per certi versi è stato ancora più significativo del tredicesimo ai Giochi di Vancouver, perchè a Sella Nevea Dominik era davvero uno sconosciuto all’opione pubblica e ai quadri tecnici  azzurri. Oggi si ripete con questo podio in Coppa del Mondo. In estate stava andando parecchio forte, ma poi si è preso un po’ per strada quest’anno, ed in più quella caduta a Wengen non era stato certo il massimo per la sua schiena. Sulle nevi della Vallèe de Chamonix-Mont Blanc arriva questo sensazionale risultato. "Ho pensato a tutto questa mattina, ma non certo a fare podio. Il mio problema principale in questi giorni è il mal di schiena che mi assilla, infatti adesso mi riposo una settimana a casa. Per fortuna non avvertivo un dolore significativo poco prima della partenza, e allora ho pensato che sarebbe stato bello affacciarsi nei top ten per la prima volta. Il podio era il mio ultimo pensiero. Anche quando sono stato fermo per quasi un’ora a causa di un incidente in pista, ero convinto che non sarei rimasto nei primi tre, anche se avevo capito dalle sensazioni in pista che avevo fatto una grande gara. Alla fine eccomi qua. In estate andavo forte, poi mi sono perso. Un po’ volevo strafare, un po’ è normale ai primi anni di discesa, l’esperienza è fondamentale. Sono felicissimo, ora mi presento ai Mondiali di Garmisch con entusiasmo". Già Garmisch: ai Mondiali Junior nel 2009 tre medaglie, chissà quest’anno…

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