Nonostante tutto, l'Italia trionfa!

Meno soldi, ma l'alto livello vince. Ma 'sotto' la crisi si fa sentire

Meno soldi, ma l’alto livello stravince. ‘Sotto’ però, si fa più fatica. Una stagione incredibile quella dell’ Italia dello sci alpino per quanto riguarda il settore maschile.

FACCIAMOGLI UN MONUMENTO! – Facciamogli un monumento ad atleti e tecnici! Due medaglie mondiali, sei podi e sette vittorie: Innerhofer, Paris, Marsaglia, Heel, Moelgg e Simoncelli i maggiori protagonisti. Insomma, soprattutto in discesa una stagione magnifica, esaltante, pazzaesca. E tutto questo quando si fa sempre più fatica a reperire finanze, quando i costi aumentano, e soprattutto quando le altre nazioni praticamente non risentono della crisi. Facciamo alcuni esempi. Il bilancio dello sci alpino maschile è di circa due milioni e mezzo, negli Stati Uniti il doppio e gli atleti tra l’altro sono certamente meno. L’Austria, come era riportato dalla loro stampa sportiva nazionale, può contar su cinque milioni per l’attività più oltre due per la ricerca. Un dato della Svizzera di due anni fa parla di quattro. Noi insomma abbiamo fatto un miracolo ed in velocità abbiamo dato sonore legnate a tutti.

SONO AUMENTATI I COSTI, MA DOBBIAMO VENDERCI MEGLIO  – Rispetto all’anno scorso il budget dovrebbe essere fra il 5 e il 10 % meno, ma a preoccupare sono i costi sicuramente lievitati. Basti pensare al carburante per i pulmini, al costo al giorno ad Ushuaia che è quasi triplicato. Poi certo, in Italia l’attività costa ancora troppo e si potrebbero studiare formule per abbattere i costi su alberghi e skipass durante gli allenamenti in cambio di visibilità, questo in nome del famoso sistema montagna-sport-turismo spesso citato in ogni assemblea, riunione, forum: dobbiamo riuscire a comunicare meglio le nostre vittorie. Ma se riusciamo ad essere competitivi e tenere botta sull’alto livello, facciamo fatica a gestire tutto quello che c’è ‘sotto’. Infatti per far quadrar i conti sono stati eseguiti tagli e tolta una squadra. Atleti meritevoli al momento non sono stati considerati, ma anche se non ci sono dichiarazioni ufficiali, la motivazione pare più che tecnica una motivazione legata a necessità.

AUTOTASSAZIONE? – Viene allora da pensare a quello che in alcune nazioni, vedi gli esempi di Francia e Canada per i gruppi minori, dove  gli atleti si autotassano per l’attività. Potrebbere essere un’idea, aspettando tempi migliori? Per motivi economici diverse volte in Coppa Europa infatti non si sono riempiti i contingenti…

 

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