Fra le sorprese in gigante nella gara femminile a Soelden c’è la slovacca Petra Vhlova. Eccellente interprete dello slalom, questo talento classe 1995, è stata protagonista di una prestazione formidabile. Partita con il pettorale numero 55, la slovacca, che ama il ciclismo e tifa per il connazionale iridato Peter Sagan, ha staccato il miglior tempo nella seconda manche: così è risalita dal ventiduesimo posto all’ottavo. Ad allenarla c’è da quest’inverno Livio Magoni. Il coach orobico, già tecnico di Tina Maze e delle azzurre, lo aveva anticipato già alla vigilia. «Sta andando forte anche in gigante Petra. Se prende l’inversione, aspettatevi una grande prestazione», ci diceva il bergamasco. Sicuramente ottima la seconda sessione della slovacca, che ricordiamo avere un team privato (dal momento che la Federazione locale ha poche risorse), e che si affida per i test atletici e posturali a Mattia Freo a Vittuone presso Filosofit.
ECCO LIVIO – Livio ci racconta Petra: «E’ una dura, non molla mai. Dopo la prima manche non si è voluta fermare nemmeno all’hospitality delle atlete. Voleva subito tornare in partenza e sciare in campo libero. Non è mai doma, ha una carica incredibile». Ancora Magoni sulla sua nuova atleta: «Abbiamo lavorato tanto, e anche in gigante. Il punto saliente? Da slalomista è un po’ troppo cattiva con lo spigolo, a volte questo imprinting le faceva fare delle frenate in gigante, delle sterzate crude. Ho cercato di lavorare sul piede, fondamentale per il collegamento fra una curva e l’altra. E adesso? Sotto con lo slalom. Obiettivi? Partiamo più avanti in questa disciplina, quello minimo è confermare quanto di buono è stato fatto. Poi certo, i Mondiali sono una opportunità, una vetrina da sfruttare per mettersi in mostra».