Ma chi e' Rosa Dufour?

Continua la saga delle lettere anonime: adesso c'è Roda nel mirino

Continua la saga delle lettere anonime sul ‘mondo’ della federazione. La firma è sempre la stessa, ovvero Rosa Dufour. In precedenza l’attacco all’Alta Corte di Giustizia del Coni, poi del Commissario straordinario Franco Carraro, adesso di Flavio Roda e delle sue prime scelte, decisioni, nomine. Ma chi si nasconderà dietro questo psuedonimo? Intanto pubblichiamo la lettera che sta girando in Fisi, nei Comitati, nei club e nelle redazioni. «In questi giorni di canicola il mondo degli sport invernali non è in vacanza, poiché c’è da programmare e organizzare nei dettagli la prossima stagione. Una stagione che si preannuncia sfolgorante visto che alla presidenza della Fisi è stato finalmente eletto ( al ballottaggio!) un tecnico. Il quale sta pianificando e organizzando nella massima segretezza per evitare sabotaggi e, soprattutto, per fare agli appassionati una sorpresa memorabile. Per ottenere questo risultato ha dovuto prendere da solo decisioni che prima erano collegiali, non ha ancora comunicato i nomi dei nuovi sponsor che devono essere particolarmente prestigiosi e generosi. Il nuovo corso si preannuncia ricco di sorprese e segna una cesura definitiva con il recente passato. Lo si intuisce, per esempio, dal progetto FuturFisi: d’accordo, il nome sembra quello di un lassativo, ma l’effetto non sarà di certo lo stesso dal momento che è stato affidato ad un preparatore atletico. E a chi storce il naso per questa scelta, non resta che ricordare un precedente prestigioso: al vertice dell’Ingv (Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, quello che in pratica si occupa dei terremoti) è stato nominato un professore di ginnastica. Questi tecnici, che siano al governo o alla Fisi, hanno sempre la capacità di sorprenderci. Anche se qualche volta non riusciamo a nascondere qualche perplessità. Per esempio, tornando all’Ingv, a capo dell’ufficio stampa è stata messa una bellissima signora, che nel proprio curriculum può vantare una copertina di Playboy e la partecipazione a pellicole porno, ma soft. E’ pur vero che tra eruzione ed erezione c’è assonanza, ma forse si tratta di cose differenti, almeno sul piano scientifico.
Alla Fisi nessuna procace signora per ora ha assunto la guida dell’ufficio stampa, che però continua a raccontare barzellette. Per esempio: il primo giugno un comunicato ci informa trionfalmente che Flavio Roda è stato eletto nel Consiglio FIS, ma soprattutto che è stato il più votato fra i nuovi membri: i nuovi erano due! Sul numero complessivo dei consiglieri, Roda è arrivato penultimo. Certo, non è conosciuto e nel 2014 probabilmente si classificherà primo, ma perché offendere l’intelligenza degli iscritti Fisi enfatizzando che il loro neopresidente è arrivato primo tra i due nuovi consiglieri e tacendo che invece è soltanto il penultimo tra i 16 componenti del Consiglio?
Questo fantastico pezzo di prosa segue il comunicato del 31 maggio in cui si annuncia che un’ora prima del voto della Commissione, Roda ha ritirato la candidatura di Cortina per i Mondiali del 2017. Ciò non è stato un tonico per il prestigio internazionale dell’Italia, anzi. Ma ecco cosa l’ufficio stampa attribuisce al sindaco di Cortina. “Abbiamo capito che non c’erano le condizioni per vincere e con lungimiranza il Comitato Promotore ha lavorato per il futuro. Prima di partire infatti avevamo detto che l’obiettivo era quello di prendere i mondiali del 2017 o in alternativa di porre le basi giuste per quelli del 2019. Credo l’obiettivo sia stato raggiunto.”
Se scappare con la coda tra le gambe significa raggiungere l’obbiettivo, forse il vocabolario italiano ha bisogno di essere riscritto dall’inizio. Per fortuna ci soccorre Roda, spiegandoci che la Fisi è stata latitante a causa della mancanza di un presidente (ma il commissario Carraro non aveva lavorato come uno schiavo?), ma “da oggi con il sottoscritto ( accompagnato da un esperto psicologo ) appena eletto la Federazione si impegna sin d’ora a non portare avanti altre candidature nemmeno di altre discipline per i prossimi anni al fine di concentrarci sull’obiettivo dell’ottenimento per Cortina dei mondiali di sci alpino del 2019” . Quindi possiamo dormire tra due guanciali per eventuali candidature. Per le competizioni, se si ritiene che un atleta non vada sul podio lo ritiriamo, o meglio ancora, non lo mandiamo nemmeno alle gare e risparmiamo dei soldi.
C’è chi ancora si chiede se ci saranno i fondi per i contributi alle società e per i comitati regionali. Domanda pleonastica: certo che ci saranno, e in abbondanza. Flavio Roda ci sta lavorando giorno e notte, tanto che per risolvere il problema ha temporaneamente accantonato il suo programma che prevedeva frequenti incontri con la base. Anche qui assisteremo ad effetti speciali memorabili. Tanto che persino il segretario generale – che per statuto è il responsabile dell’amministrazione – non apre bocca, anzi per evitare che si lasciasse sfuggire qualche cifra, compromettendo incautamente l’effetto sorpresa, viene tenuto all’oscuro di tutto. Il presidente, in questa sua frenetica attività di fund raising è costretto a violare anche le procedure di collaborazione istituzionale: per il Consiglio federale che si svolgerà a Sestriere si accordato direttamente col sindaco, senza nemmeno coinvolgere la presidenza del Comitato regionale se non a cose fatte (ovvio, Marocco non ha votato Roda). Non si parli per favore di protagonismo, o ancor peggio di culto della personalità. Il presidente ha tanto da fare e se qualche volta viola l’etichetta non lo fa per cattiveria, né per sminuire il ruolo degli altri: lo fa per il bene della Fisi.
Così come per il bene della Fisi, ma nettamente controcorrente rispetto al rigore e ai tagli di cui tanto si parla, si è attribuito un gettone di presenza giornaliero di 120 miseri euro (una somma sarà stabilita per i consiglieri) e ha già stabilito che le sue presenze saranno di circa i 220 giorni all’anno, chi ne ha voglia si faccia le moltiplicazioni. Ma a che scopo? Visto che il presidente Rosa porterà nelle casse della Fisi tanti soldi come non se ne sono mai visti, che male c’è se si prende qualche migliaio di euro? Non lo fa mica per venalità, sia chiaro a tutti: è un modo per rompere col passato, per distinguersi – per esempio – da quel Morzenti presidente che l’ha preceduto, che si dice si pagasse di tasca sua il telefonino, i viaggi  le cene tanto per sbattere in faccia a tutti che lui non voleva pesare sulla federazione. Eh no, Roda è di tutt’altra pasta: con una prova disinteressata di umiltà ha chiesto alla federazione che prima lo pagava come tecnico ( 60.000 euro o poco meno, macchina, telefono, trasferte, ecc.)  di continuare a pagarlo come presidente. E la Federazione, per bocca dello stesso Roda, che altro poteva dire se non sì a una richiesta così altruista?
Questo fatto dei gettoni di presenza similcasta in un momento di crisi non appariva nei programmi? Non stiamo a spaccare il capello in quattro: nei programmi si tracciano le linee guida, i dettagli vengono fuori a mano a mano, secondo necessità e contingenze. L’importante è lo spirito che ispira queste scelte e, come ormai tutti sappiamo, un tecnico si tiene alla larga dalle camarille politiche, non nomina amici e sodali di ex ministri, e soprattutto non pensa, mai, al proprio tornaconto. E nemmeno al portafoglio, forse.
Forse sarebbe bene consumare un po’ di inchiostro  anche per le consulenze tecnico/legali/amministrative: si rende necessario prendere un’ altro studio legale , spendendo 60.000 euro ,  in quanto gli attuali e validi Martinelli, Fontana, De Feo, non sono sufficienti. Visto che siamo in un mondo di volontari avrebbe potuto indire un bando tra gli iscritti alla Federazione, magari avrebbe trovato qualche avvocato appassionato che avrebbe prestato la sua opera volontariamente. Sul capitolo diritti televisivi la materia è esclusivamente tecnico-giuridica e Roda darà prova della sua competenza in materia. Anche perché potrà sempre mettere  a frutto la scuola del Maestro Coppi.
In attesa delle fantastiche sorprese che ci farà il presidente Roda, possiamo anticipare una buona notizia. Il Comitato regionale lombardo che è il più grande della federazione ha finalmente ritrovato la propria compattezza e per la presidenza c’è un candidato unico: Carmelo Ghilardi.  Non c’è bisogno di presentazioni, tutti lo conoscono per  la sua competenza e dedizione, che si sposano ad un’esperienza ultratrentennale. Un caloroso in bocca al lupo a Carmelo e all’intero Comitato lombardo: vi aspetta un lavoro duro viste le acque terremotate del luogo. Ci si aspetta comunque molto. E anche qualcosa di più».
 

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