LIVE – Brignone: «Sogno la Coppa del Mondo e forse sacrificherei… una medaglia olimpica»

Bambini e adulti, sportivi e anziani. Tutti seduti al Jardin de l’Ange di Courmayeur e rapiti dalle parole e dal sorriso di Federica Brignone, l’azzurra che vive a pochi chilometri (La Salle) e che è cresciuta allo sci club Courmayeur e al liceo linguistico della località ai piedi del Monte Bianco. ‘Fede’ non è mancata all’ultimo incontro della rassegna ‘Panorami di mezzo agosto’, organizzati dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc. Un’ora a raccontare quello che in Coppa del Mondo le telecamere non riprendono e a rispondere alle numerose domande del pubblico e a quelle formulate dal moderatore Lodovico Passerin d’Entrèves e dal giornalista de La Stampa, Andrea Chatrian.

Il numeroso pubblico che ha assistito all’incontro con la campionessa azzurra ©Fondazione Courmayeur Mont Blanc

Come gestisci il tempo tra la prima e la seconda manche?  «Passano davvero molte ore e non si può tenere la concentrazione, a volte ascolto musica, leggo un libro, mi è anche capitato di giocare a carte. Subito prima della gara? Cerco di arrivare nella start area con circa 15 minuti di anticipo: ho il tempo per scaldarmi, ma non di pensare troppo. A volte sbaglio e arrivo troppo presto o troppo giusta».

Tanti pensieri per la testa? «Sì, sono tantissimi, bisogna cercare di limitare questo aspetto, è necessario fare un focus sulle cose giuste da fare durante la gara. Sei vicino alle altre atlete, senti allenatori parlare, a volte anche il tifo e lo speaker, ecco questa è la cosa più difficile da gestire».

Federica Brignone ©Andrea Chiericato

Senti pressione in partenza? «Nelle gare in cui sento pressione è perché me la metto da sola, sono consapevole di poter fare bene e mi aspetto di ottenere certi risultati. A fine stagione ho patito parecchio, a volte sbaglio tanto perché mi butto giù a tutta».

Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino sul podio ad Aspen. La storia si compie il 19 marzo 2017 (©Pentaphoto)

Come gestisci il tuo tempo? «Il nostro è uno sport complesso perché viaggi tantissimo. Pensate che da ottobre a oggi ho trascorso 500 ore sulla mia macchina, in più ci sono i trasferimenti in pulmino e aereo, ma il tempo per allenarsi lo si trova sempre. Il viaggio dello scorso anno Crans Montana-Corea-America? Una follia, con un fuso orario allucinante…».

Federica Brignone, quinta vittoria in carriera (©Pentaphoto)

Si parla spesso di team privati, cosa ne pensi? «Ha i suoi pro e i suoi contro. Beh, intanto puoi allenarti quando vuoi e come vuoi, impostando un lavoro personalizzato: tra le top 10 al mondo il 90% dispone di un team privato o comunque di tecnici dedicati. Dall’altra parte, invece, saresti sempre da solo e non avresti confronti, oltre ovviamente a costi altissimi. Con la squadra che abbiamo in questi ultimi anni riusciamo comunque a spaziare in tutte le discipline e a lavorare bene. Siamo cinque ragazze con uno staff numeroso».

Federica Brignone (©Zoom agence)

Oltre alle solite Gut, Vonn, Shiffrin, quali potranno essere le atlete più pericolose? «È molto difficile da dire, l’Austria ha sempre qualche giovane che cresce e che è pronta a emergere. Mi aspetto un ritorno di Anna Veith perché è da due stagioni che è fuori, poi attenzione a Stephanie Brunner, anche se difficilmente potrà già essere competitiva per la generale. E poi la giovane Nadine Fest, tra qualche anno potrebbe arrivare in alto».

Federica Brignone (©Zoom agence)

Obiettivi per la prossima stagione? «Tanti e pochi allo stesso tempo, voglio andare forte in tutte le gare e quindi ottenere tanti punti. Il mio grande sogno è vincere la Coppa del Mondo. Sacrificheresti una medaglia olimpica per la overall? Mi sa di sì… (risposta secca, ndr)».

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