Kitzbuehel, ecco gli highlights

L’impresa di Paris è certamente la nota più lieta e saliente del week end. Vincere sulla Streif è il sogno di tutti, ma un privilegio per pochi, per campioni veri e unici.

PARIS FORTE OVUNQUE – Domenik conferma gli evidenti progressi evidenziati già a Bormio con il primo successo in carriera e più in generale durante tutta la stagione. Ormai è temuto da tutti e non c’è pista che tenga, se la gioca ovunque. A Kitz ha condotto una gara fenomenale, senza sbavature e con una traiettoria perfetta sull’ultima vertiginosa traversa, quella che spesso determina il risultato finale. È stato quello il punto in cui ha saputo rimanere alto di linea trovando subito gli appoggi corretti all’ingresso del muro in contropendenza. Da lì è stato pertanto velocissimo e vincente al traguardo. L’unico atleta che lo ha impensierito è stato il canadese Erik Guay, ottimo secondo. Dopo quella di Cristian Deville lo scorso anno, è in arrivo un’ altra cabina targata Italia sulla Hahnenkamm Gondola di Kitz. E non manca la ciliegina sulla torta: la conquista del pettorale rosso. Il podio di Christof Innerhofer rischia di passare in secondo piano dopo la vittoria di Paris. Ma va sottolineata l’importanza di un risultato di vertice arrivato in una giornata molto delicata per l’atleta. Non entriamo nel merito di colpe o ragioni, ma la decisione della FIS ha e avrebbe innervosito chiunque. Dover partire con il numero 46 il giorno della discesa, in un momento di splendida forma in cui si poteva ambire al successo e venire a conoscenza del provvedimento già il giorno prima del super G, ha richiesto a Christof un autocontrollo eccezionale in gara ed è arrivato un terzo posto stupendo.

HIRSCHER SEMPRE IL NUMERO 1 – Marcel Hirscher imbattibile. Anche oggi, nello slalom che conclude il week end di Kitz, Hirscher ha dato una lezione a tutti. La seconda manche è stata l’ennesimo capolavoro. I numerosi dossi e cambi di ritmo hanno reso la gara molto difficile, probabilmente lo slalom più impegnativo di quest’inverno. La solita reattività e precisione di traiettoria hanno portato Hirscher ad un nuovo trionfo, nulla da eccepire.

PECCATO PER I NOSTRI – Davvero peccato per Stefano Gross (leader della prima manche), in piena lotta per il podio se non per la vittoria, ma purtroppo retrocesso in undicesima posizione dopo un grave errore. Bravo Giuliano Razzoli, quarto nonostante un errore sullo stesso dosso costato la gara a Gross. Rabbia per Andrej Sporn. L’atleta sloveno è stato squalificato dalla FIS dopo aver sfiorato il podio nella gara di discesa, chiusa al quarto posto. Le nuove geometrie degli sci imposte da questa stagione vengono controllate al traguardo con un sofisticato strumento e nel caso di Sporn, gli sci non sono risultati in regola. La cosa curiosa è che il materiale utilizzato era lo stesso delle gare precedenti, controllato con esito positivo. L’accaduto deriva dal fatto che la preparazione delle lamine determina una lieve variazione della sciancratura, che può aumentare quando si toglie più materiale nella parte centrale dello sci. Insomma, decisione a dir poco discutibile: dopo aver rischiato la vita sulla Streif, si viene squalificati per un colpo di lima di troppo!

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