JB Grange primo re d'Europa

Gli azzurri conquistano l'argento con Innerhofer e il bronzo con Moelgg

Alla fine il Campionato Europeo Indoor è stato divertente. La formula del KO, con il tabellone ‘tennistico’ ad eliminazione diretta, su un percorso così breve risulta una formula azzeccata da parte della neo-nata ESF. Lasciamo perdere che si gareggia dentro un capannone, che la neve è una lastra di ghiaccio, insomma che il paesaggio non è propriamente alpino, ma la gara ha tenuto con il fiato sospeso sia gli spettatori che chi l’ha seguita davanti alla tv. Tra le due manche il tecnico azzurro Theolier aveva pronosticato una finale tra Innerhofer e Grange. Previsione azzeccata, è andata proprio così: l’azzurro, dopo aver eliminato via via Mario Matt, Julian Lizeroux e Marc Gini, si è presentato in finale estremamente agguerrito, pronto a lottare con il favoritissimo JB Grange. Il savoiardo, a sua volta, ha avuto ragione prima di Stephane Tissot, poi dell’austriaco Thomas Koeng (classe 1990, miglior tempo nelle qualifiche) e quindi del nostro Manfred Moelgg. La finale è stata davvero combattuta: Innerhofer è partito per primo (e per vincere) e ha fatto segnare un gran tempo, dimostrazione di carattere e concentrazione. Avrebbe anche potuto bastare per vincere, ma Grange si è davvero superato, con un ‘crono’ mostruoso, 24 centesimi più basso di Inner. Nel parterre Claudio Ravetto se la rideva soddisfatto, dopo che Moelgg ha vinto la finale per il terzo posto su Gini. «Ho detto a Inner che probabilmente Grange vincerà a Levi se scia così. Ma che difficilmente lui arriverà di nuovo sul podio! Scherzi a parte sappiamo che Christof è un grande specialista dell’indoor ed è capace di esprimere tutta la sua potenza su questo tipo di tracciati. Bene così, anche per Moelgg che era un po’ giù di morale dopo Soelden e non voleva neppure partecipare a questa gara».

In campo femminile c’è stata meno battaglia: Veronika Zuzulova ha mostrato una marcia in più di tutte le avversarie, vincendo nettamente la finale con un secondo di vantaggio sulla francese Nastasia Noens e portando a casa la prima medaglia d’oro europea della storia di questo sport. Nella ‘finalina’, purtroppo, Denise Karbon ha dovuto arrendersi all’altra francese Marion Pellissier. La discreta gara di Denise è stata l’unica nota positiva per le azzurre, finite fuori tutte al primo turno: evidente la difficoltà sul ghiaccio liscio dello Snowhall.

Tutto si è concluso con le note della marsigliese ad echeggiare nel ‘capannone’, con il pubblico e gli addetti ai lavori a festeggiare JB Grange, che si è messo in tasca i 10.000 euro del primo premio e anche il bonus di 3.000 euro per il miglior tempo nelle finali. La squadra azzurra, ancora una volta come a Soelden, non ha conquistato la vittoria ma ha dato un’impressione di notevole solidità. Tra una settimanea c’è Levi: si inizia a fare sul serio.
 

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