Intramontabile Miller, padrone della Birds of Prey

Campione e personaggio: per Bode trentatreesima vittoria in Coppa

Immenso, infinito, intramontabile: ecco Bode Miller, che trionfa a Beaver Creek, sulle nevi ‘a stelle e strisce’, quelle di casa. Ancora una volta la Birds of Prey ha offerto il solito entusiasmante spettacolo. Una pista da duri, da ‘pezzi da novanta’: chi vince qui non può essere una meteora, uno di passaggio, un comprimario. Stiamo parlando di uno dei pendii più tecnici del Circo bianco e su un tale palcoscenico non poteva non tornare alla vittoria un fuoriclasse del calibro di Bode Miller. Sulla parte più ripida, quindi più difficile, ha pennellato linee uniche, al limite della ragione. Genio e sregolatezza, è tornato il Bode che sta scrivendo la storia di questo sport: campione e personaggip, davvero inimitabile, unico, un pò come la Birds of Prey. Ha perso nel finale il campionie di Franconia, che comunque ha preservato quattro centesimi, quelli che bastavano a distanziare il giovane elvetico Beat Feuz, davvero in un periodo di forma strepitosa. Per Bode sono trentatre vittorie in Coppa del Mondo, ed in discesa non vinceva dalla stagione 2007-2008, Kvitfjell. Sul gradino più basso del podio ecco l’austriaco Klaus Kroell. A seguire il francese Johan Clarey, il norvegese Aksel Lund Svindal, un altro transalpino ossia Yannik Bertrand ed in settima piazza il primo azzurro, Peter Fill, autore di una più che buona buona prestazione. Christof Innerhofer non ha in gara lo smalto delle prove ma, visto il periodo non felicissimo a causa del trauma cranico che da ancora qualche problema, oggi si può accontentare della dodicesima piazza. Un punticino per Mattia Casse, trentesimo. Gli altri sono troppo indietro: Werner Heel trentaseiesimo, trentottesimo Siegmar Klotz, quarantaseiesimo Matteo Marsaglia, quarantanovesimo Dominik Paris e sessantunesimo Hagen Patscheider. Domani c’è il superG.

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