'Il Team Event? Era meglio una giornata jolly'

La parola a Christof Innerhofer, vincitore di tre discese quest'anno

Giornata di riposo per Christof Innerhofer a Lenzerheide. Mattinata in camera, alla televisione fra un telefilm e il Team Event.

«SERVIREBBE UNA GIORNATA JOLLY» – Eccolo il pusterese di Gais: «Il Team Event? Capisco la volontà di farlo, ma a mio giudizio sarebbe stato meglio fissare il venerdì come giornata jolly, per eventuali recuperi. So bene che non si comanda al tempo, che siamo a fine di una lunga e stancante stagione, ma si può essere meno rigidi nelle regole. Speriamo per il futuro». E’ vero. Se si pensa che sono state cancellate le discese e i superG e oggi si è disputato il Team Event fa scappare un po’ da ridere. Ma la FIS è così. Quest’anno ci ha abituato a silenzi scandalosi, come per la morte del giovane austriaco Sieber e quella del guardiaporte a Campiglio, oltre ad aver stravolto le regole del gigante portando ad una disciplina meno spettacolare. Spesso la FIS fa di testa sua, gli atleti si lamentano ma cambia poco. A dire la verità ieri Guenther Hujara ha chiesto prima del superG se i ragazzi volevano partire, ma le Finali sono la gara dove è più difficile mettere d’accordo tutti, perchè troppi sono gli interessi in gioco.

«IN NORVEGIA ERA PIU’ PERICOLOSO» – Ancora Innerhofer: «E’ così, io sarei anche partito, anzi forse la maggioranza era per partire. D’altronde ci sono state occasioni molto più pericolose, vedi la discesa in Norvegia. Qua andiamo a 90 chilometri orari nel superG, in discesa c’era vento e si va a 130». Christof parla della sua stagione: «Grandiosa, tre vittorie in Coppa del Mondo, a Beaver Creek, Wengen, Garmisch. E poi un podio in superG. Adesso il gigante domani, poi quello giovedì prossimo dei Campionati Italiani Assoluti a Passo San Pellegrino. Poi la stagione si chiude, per me è quasi un peccato, la schiena sta meglio e mi sarebbe piaciuto ancora gareggiare».

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