Sul podio di Aare Ligety e Luitz. E l'Italia? Si salva solo Borsotti
L’austriaco Marcel Hirscher torna a dominare la scena. E lo fa divorandosi i dossi della Olympia di Aare. Sulle nevi svedesi il ‘Maciste’ di Annaberg vince e convince: distacchi abissali infatti, con 1.22 sullo statunitense Ted Ligety e con un secondo e mezzo sul tedesco Stefan Luitz.
DOSSI MALEFICI – Una pista facile o difficile? Non impegnativa dal punto di vista della pendenza certo, ma insidiosa perchè c’erano dei dossi davvero malefici. Per far bene era necessario spingere, fare velocità, adattarsi alle pendenze. Hirscher è stato maestro in questo e ha trionfato alla grande. Al quarto posto ancora Germania con Fritz Dopfer, quindi arriva il plotone francese: quinto Thomas Fanara, sesto Alexis Pinturault e nono Victor Muffat-Jeandet. Il ‘sempreverde’ austriaco Benni Raich settimo e ottavo il norvegese Leif Kristian Haugen.
BENE BORSOTTI CON IL SECONDO TEMPO DI MANCHE – E gli italiani? Si salva esclusivamente Giovanni Borsotti che chiude al dodicesimo posto: è vero, si becca 3.63 da Hirscher, ma è protagonista nella seconda frazione staccando un ottimo secondo tempo. Trascina lui e solo lui l’Italia delle ‘porte larghe’.
SOFFRE L’ITALIA – Poi ci sono Florian Eisath quindicesimo e diciannovesimo Davide Simoncelli. Indietro gli italiani, prestazione non positiva. Legati, imballati, quindi attardati e lontani dai primi della classe. Massimiliano Blardone non si qualifica nemmeno questa sera, come anche Matteo Marsaglia e l’esordiente in questa disciplina Riccardo Tonetti. E Roberto Nani? Lontano dai big e non qualificato per la seconda sessione: quarantaquattresimo a oltre cinque secondi. Mattia Casse e Adam Peraudo deragliano.