Hansdotter, poi il mondo a Flachau. Shiffrin in ritardo a metà gara, indietro le azzurre

E al settimo slalom… Mikaela Shiffrin si riposò! Scherziamo, ma non troppo. A Flachau, ultimo appuntamento tra i rapid gates in Coppa prima dei Mondiali, l’americana, che già due volte si è imposta sul pendio salisburghese, non riesce stranamente a fare velocità e accusa più di un secondo di ritardo dalla miglior Hansdotter della stagione, al comando con il tempo di 56”91 in una gara solo apparentemente facile. Perché la pista Hermann Maier Weltcupstrecke in realtà è tutta in leggera pendenza, certo mai sul ripido vero, e soprattutto è “da spingere”, come si dice in gergo, dall’inizio alla fine. Impresa, questa, molto meno scontata di quanto si possa pensare. Tutte staccate dalla svedese le altre, ma vicine tra di loro. Fuori Vlhova, indietro le azzurre, comunque presenti in tre (Irene Curtoni, Costazza, Moelgg) nella seconda manche. Lontanissima Perruchon, che purtroppo non sembra ancora pronta per questo livello.

Mikaela Shiffrin (@Zoom agence)
Mikaela Shiffrin (@Zoom agence)

FLACHAU – Gara facile? Mica tanto: il pendio magari non sarà così tosto, ma resta appunto difficile da interpretare. Nel gelo di Flachau (-12°), land del Salisburghese, davanti al solito grande pubblico austriaco, la prima manche del settimo slalom mostra una Shiffrin un po’ troppo “rotonda” nelle curve, nemmeno sempre così centrale come da copione nell’assetto, e stranamente in ritardo grave a metà gara. Stanchezza? Cattiva interpretazione, appunto, della manche disegnata da Lackie, tecnico per altro delle americane? Tutto può essere. Nulla è compromesso, comunque, perché la miglior Mikaela può rimontare anche uno svantaggio più alto, ma è vero, come si andava ripetendo da tempo, che pur mostrando sempre margine, la concorrenza si è avvicinata alla regina della specialità. Al comando però non ci sono né Holdener, né Zuzulova, né tanto meno Vlhova, ovvero le atlete che in più occasioni (e Veronika ha vinto a Zagabria, complice l’uscita dell’americana) hanno tentato invano di avvicinarsi a Mikaela. No, c’è Hansdotter, partita male a Levi, ma poi entrata in forma come un diesel fino al podio di Maribor (terza). Manche perfetta della svedese, che non sempre però ha saputo essere impeccabile nella seconda run in passato, se messa sotto pressione. Frida comunque guida con ben 85 centesimi di vantaggio su Holdener, seconda, con Loeseth, terza, già a 1”08. Zuzulova, dominatrice qui un anno fa per due volte, non ha mai trovato il ritmo giusto. Al momento è quarta, davanti alla citata Shiffrin, quinta a 1”38. Nelle dieci anche Schild, Truppe, Bucik, Strachova e Wikstroem.

RISULTATI

ITALIA – Dopo Maribor era lecito attendersi qualcosa di meglio dalle azzurre anche in questa specialità: la migliore è Irene Curtoni, 14esima a 2’33; 15esima Chiara Costazza, partita bene, poi spentasi, a 2”45; 21esima Manuela Moelgg, a 2”82. A questo terzetto chiediamo una prova d’orgoglio nell’ultima run tra i rapid gates in Coppa prima dei Mondiali di St. Moritz. La pista si è rovinata in fretta, non consentendo molti inserimenti da dietro: molto male purtroppo Perruchon, 49esima a 6”67. Tante le uscite, tra cui quelle di Vlhova, come detto, e poi ancora Skjoeld, Barthet, Gagnon, Baud, Swenn-Larsson e anche Lara Gut. Non ha preso il via Michaela Kirchgasser. Seconda manche alle 20.45 disegnato dall’italiano Agazzi, tecnico delle canadesi.

Martina Perruchon a Levi (@Pag. FB ufficiale Perruchon)
Martina Perruchon a Levi (@Pag. FB ufficiale Perruchon)

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