Gut non si ferma piu’ e vince a Lienz. Quinta Brignone

Drev fuori, sul podio Weirather e Rebensburg. Riscatto Italia: 4 nelle 10

Come cambiano le situazioni da una manche all’altra…. E che stato di forma sta palesando Lara Gut. L’Italia femminile nella seconda run del gigante di Lienz, grazie anche a una tracciatura diversa, cambia faccia, si riscatta, piazza quattro atlete tra le prime dieci, ma ovviamente le difficoltà di metà gara a un livello così alto in parte si pagano e così comunque le azzurre restano senza podio. Ma tutte quelle arrivate al traguardo hanno guadagnato posizioni e quanto meno si è vista una bella reazione d’orgoglio. Ora bisogna migliorare e non poco sui tracciati più ‘diretti’. Dispiace, sinceramente, per Ana Drev, cui, crediamo, sarebbe andato benissimo anche un podio, sarebbe stato il primo in Coppa, e che invece probabilmente non ha retto la pressione di trovarsi per la prima volta davanti a tutte. Questo però deve farci capire quanto questo sport sia difficile anche dal punto di vista mentale.

LIENZ – Sulla Schlossberg di Lienz cala l’ombra assoluta per la seconda prova, quella decisiva, con tante atlete racchiuse in pochi centesimi. Steharnik, tecnico delle slovene con una ‘sua’ atleta al comando, disegna un bel tracciato, più lento, meno diretto, con quattro porte che ‘girano’ tanto nella parte alta. Sul terreno si vede davvero poco, ma le ragazze si buttano senza paura. Pronti via ed Elena Curtoni (finalmente!) si inventa la manche della vita, miglior tempo parziale, decimo posto finale con una grande prova soprattutto nel tratto centrale: suo ‘best’ in Coppa in gigante (meglio dell’undicesimo posto del 2013, sempre a Lienz) e diciassette posizioni recuperate dopo il 27esmo posto di metà gara! Le finisco dietro in tante, mentre quanto meno anche Marta Bassino (da 22esima a 16esima) e Nadia Fanchini (da 21esima a 18esima) recuperano posizioni, anche se ovviamente loro due non possono essere contente della loro prova. Urge capire cosa stia succedendo alla bresciana di Montecampione, irriconoscibile in gigante (pur senza gravi errori) rispetto a pochi mesi fa, mentre è tornata veloce in discesa… Arrivano i primi punti in Coppa per la francese Direz, Manuela Moelgg purtroppo esce, mentre Irene Curtoni, proprio lei, la sorella maggiore, è la prima a interrompere la rimonta di Elena. Kirchgasser dimostra il suo buon stato di forma (sarà sesta alla fine) mentre la battaglia tra le prime dieci della run iniziale è intrigante.

ANCORA GUTMarsaglia finalmente si ricorda di essere buona gigantista, i due giorni di allenamento in Francia con Rulfi post Courchevel sono serviti eccome per ritrovare gli automatismi nella specialità, ed ecco che rimonta tre posizioni, finisce settima, offre finalmente due manche come si deve tra le porte larghe e centra il miglior risultato anche lei nella specialità dopo il nono posto di Skt. Moritz 2013. Adesso però da lei vogliamo continuità a questi livelli. Hansdotter centra la quinta top10 su cinque giganti, finirà ottava, esce Pietilae-Holmner che stava volando verso un grande risultato (a tre porte dal traguardo, come Lavtar…) mentre Federica Brignone guadagna una posizione dopo aver smaltito la febbre, dimostra orgoglio e carattere, finisce quinta dopo l’uscita di Courchevel e resta in scia a Gut e Brem nella classifica di specialità. La valdostana ha ceduto il pettorale rosso da due gare, ma non molla di sicuro. Con quattro giganti ancora da disputare, la sfida è lunga. Peccato per quei centesimi di troppo persi nella prima prova. Ma oggi le più forti sono lì davanti, sul podio. Weirather perde nel tratto dove si gira di più, prevedibile, ma si scatena sul piano e centra il 22esimo podio in Coppa. Rebensburg si dimostra in costante crescita e non è ancora tagliata fuori del tutto dalla lotta per la coppa generale. Gut, con la sua sciata particolare, fatta di anticipi impeccabili senza ‘perdita di linea’ e poi grinta e sicurezza, val al comando com’era prevedibile. A quel punto Ana Drev, mai trovatasi in testa a una manche e a caccia del primo podio in carriera, deraglia dopo poche porte scivolando via. Un peccato per lei e una lezione di sport: vincere dopo essere stati al comando di una manche è molto più difficile di quanto si possa pensare. Alla prossima occasione, certo questa era d’oro… Morale: prima Gut (e sono sedici le vittorie in Coppa, con 25 podi, tre successi in gigante, due quest’anno oltre ad Aspen), seconda Weirather, terza Rebensburg, quarta la sempre costante Brem che però perde il pettorale rosso a favore di Gut, in gigante, per otto punti, quinta Brignone. Poi settima Marsaglia, nona Irene Curtoni, decima Elena Curtoni. Sedicesima Bassino, 18esima Nadia Fanchini. Primi punti in Coppa anche per la britannica Tilley.

CLASSIFICHE E APPUNTAMENTI – In classifica generale Gut sale a 658 punti, Vonn rimane ferma a 500. Ma è ancora lunghissima, mancano 28 gare… Rebensburg è quinta, Weirather sesta, Brignone decima. Nella graduatoria di gigante, Lara guida con 350 punti, Brem ne ha 342, Brignone, terza, 265. Domani, martedì 29 dicembre, slalom, il quarto stagionale, sempre a Lienz: prima manche ore 10.30, seconda ore 13.30. Esordio in Coppa per Roberta Midali, bergamasca, classe ’94. Con lei Costazza, Irene Curtoni, Moelgg, Brignone e Sosio, alla terza gara tra le ‘grandi’.

Swiss flag is floating as Lara Gut takes the win in FIS Ski World Cup Lienz GS ahead of Weirather +0.12 & Rebensburg +0.30! Great podium! Posted by FIS Alpine World Cup Tour on Lunedì 28 dicembre 2015

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