Gli azzurrini ci credono

I ragazzi del Progetto Giovani in Coppa Europa in Olanda

Determinati, agguerriti. Sono gli ‘azzurrini’ del Progetto Giovani, pronti per il secondo round del primo slalom di Coppa Europa. Gara divisa in due, dopo la prima manche ad Amneville, la seconda nello ski dome olandese di Landgraaf. Questa mattina due ore di allenamento per provare pendio e materiali, nel pomeriggio palestra: grande entusiasmo, nella migliore tradizione del ‘circo bianco’. In casa Italia, da poco è stata ufficializzata la composizione della squadra. Non gareggia Andreas Erschbamer, a cui è stato preferito Jacopo Di Ronco. «Ad Amneville ho fatto fatica a prendere il ritmo – spiega il friulano di Paluzza, classe ’90, vice campione del mondo junior di slalom -, questa mattina in allenamento andava meglio. Del resto gli specialisti dello slalom fanno sempre fatica negli impianti indoor. Qui la lettura giusta della gara è sicuramente far velocità, sciare sempre in accelerazione. Voglio far bene: quest’anno correrò tutta la stagione di Coppa Europa in slalom e punto davvero su questo circuito». Paolo Pangrazzi, trentino di Madonna di Campiglio classe ’88, è prevalentemente velocista, ma qui si trova bene: «L’allenamento mi ha confortato. Anche se come risultati prediligo superG e discesa, in slalom me la cavo benone quando trovo le caratteristiche che piacciono a me. Domani c’è da mollare. La mia stagione? Voglio entrare nei primi trenta della standing in tutte le discipline, anche se in gigante faccio ancora un po’ fatica». Andy Plank viene da Vipiteno, classe ’89 si è qualificato ad Amneville per la manche finale, anche se poi è successo di tutto, nella gara Fis: «Prima ho perso il bastone, ho faticato, mi sono arretrato un paio di volte e poi ho inforcato. Peccato, nelle manche di qualifica ero andato piuttosto bene e sentivo di avere ancora margine. Domani spero che la musica cambi. Quest’anno è determinante per me. Non guardo tanto alle classifiche, penso ai punti Fis per migliorare il mio ranking di partenza. Ad Amneville è stato il mio esordio in Coppa Europa per quel che riguarda lo slalom. Ho corso l’anno scorso solo gare veloci nella serie cadetta, ma non sto più a distinguere le discipline: punto ad andar forte sempre, lo sci oggi è polivalenza, non mi piacciono le specializzazioni esasperate».

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