L'analisi del poliziotto di Tesero dopo la 'prima' a Levi
Una prova incolore per le azzurre in Lapponia. Levi, tre ore di macchina a nord di Rovaniemi, il paese di Babbo Natale, a nord del circolo polare artico. Come da tradizione negli ultimi anni la stagione delle ‘porte strette’ parte da questo angolo di Finlandia. Le azzurre, dopo la rifinitura fra Madesimo e Bormio, affrontano la ‘prima’ in slalom senza l’infortunata Denise Karbon. Ci aspettavamo qualcosa di più, visto che la prima in classifica, ed unica, è Nicole Gius, diciannovesima al traguardo. Tuttavia la Levi Black non si addice particolarmente alle azzurre, e il giudizio è sicuramente rinviato. Ecco Giuseppe Zeni, che dopo gli anni con la velocità maschile adesso è il responsabile delle slalomiste: "Manuela Moelgg ha fatto due gare differenti. Sul ripido il secondo tempo, poi troppo lenta sul piano. Fa fatica a spingere, a fare velocità sui tratti più pianeggianti. Abbiamo lavorato su questo punto debole, ma dobbiamo insistere di più. Peccato, sul difficile è con le prime. Solo Nicole Gius è a punti, ma non possiamo certo accontentarci. Irene Curtoni ha chiuso 32a, all’attacco del muro perdeva un secondo. Non era male, poi è andata sempre più indietro. Anche le altre non si sono qualificate. Johanna Schnarf ha solo due giorni di slalom nelle gambe, Camilla Borsotti non è mai entrata in gara. Federica Brignone? Non male sul muro, ma non è bastato".