Giovanni Morzenti scrive alla redazione

La risposta dell’ex presidente Fisi al Comitato trentino

Riceviamo dall’ex presidente della Fisi Giovanni Morzenti e pubblichiamo integralmente questa lettera. Riteniamo però doverose due veloci precisazioni, visto che veniamo chiamati in causa (come Skiracemagazine, erroneamente):

1) Race Ski Magazine non è stato, non è non sarà il portavoce di nessuno, né dell’ex presidente Morzenti, né dei consiglieri di opposizione o del Comitato trentino della Fisi. Come sempre abbiamo riportato le posizioni di tutti e così continueremo a fare nell’interesse del dibattito democratico.

2) Se riceviamo una lettera crediamo di fare il nostro mestiere in maniera corretta e nell’interesse di tutti pubblicandola, come abbiamo fatto con quella di Dal Pez (peraltro pubblicata anche da altri media) e come facciamo ora con quella di Morzenti.

Lettera aperta a “Fisi Trentino” e “Skiracemagazine”

E’ quantomeno curioso che l’effettiva natura di alcune persone emerga con chiarezza proprio laddove esse, dopo aver evitato con cura lo scontro diretto con i propri avversari quando essi erano sufficientemente forti, li assalgono poi con veemenza nel momento della loro debolezza.
Proprio questo desiderio di farsi pubblicità sulle spalle di chi è momentaneamente fuori gioco, mi sembra emergere come il tratto “qualificante” dalla lettera immediatamente fatta circolare dal ‘presidente’ Dal Pez a ridosso del commissariamento della FISI da parte del CONI e prontamente divulgata dal sito ‘Fisi Trentino’ e dal ‘bollettino’ online  ‘Skiracemagazine’ che della lotta di liberazione della FISI dal sottoscritto è diventata da un po’ di tempo la voce ufficiale (ovviamente in una forma deontologicamente disinteressata, esclusivamente mirata al bene della FISI stessa, e anche con la coda di paglia di doversi giustificare dopo il mio “dimissionamento”!).
Pur non essendo per nulla felice della decisione dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, peraltro avvenuta a seguito di un ricorso avanzato dal prestigioso sci club SAI di Roma il cui unico vanto non mi pare essere l’elevato numero tesserati o una importante attività agonistica di alto livello, devo confessare di aver trovato decisamente divertente la lettera del ‘sindaco’ Dal Pez: un vero e proprio ‘programma elettorale’ di rilancio della FISI ricco di novità e concretezza, certamente non scritto da lui, ma da lui sottoscritto con un atto di coraggio straordinario, non appena il suo presunto ‘nemico’ gli è sembrato finalmente impossibilitato a reagire a seguito di una decisione che egli agognava da tempo, senza lasciarlo tuttavia trasparire troppo.
Del resto che il ‘sindaco’ Dal Pez sia uomo di coraggio lo si può evincere da suo autodichiararsi a posteriori ‘anima nera del Presidente Morzenti’ (forse chi ha scritto per lui voleva dire “bestia nera”!). Lo si evince tuttavia molto meno dalle sue effettive prese di posizione contro “l’ambigua e perversa posizione dei vertici federali” da lui registrata in questi anni. Lui ovviamente non sedeva ‘alla tavola del boss’, sebbene forse lo desiderasse, ma neppure cercava di opporsi apertamente a che la cena infame che a questa tavola si consumava venisse portata a termine. Prudentemente attento a mai disturbare ufficialmente “il despota”, il ‘nobile’ Dal Pez si guardava bene dal partecipare a una riunione, dal muovere anche solo una modesta critica aperta e ancor più dall’avanzare una semplice proposta, limitandosi talora a far pervenire (anche lui!) messaggi attraverso propri accoliti ed emissari.
Siamo davvero sicuri, e parlo a tutti gli uomini e le donne che cercano davvero il bene della FISI, di voler tornare ad affidare la Federazione, della quale rivendico di aver risanato i bilanci rafforzandone di pari passo l’attività agonistica, a personaggi di questo calibro o simili? Certo non penso che l’uomo del futuro della FISI sia il ‘sindaco’ Dal Pez o altra persone del suo spessore. A chi consiglia questo signore o altri del suo valore, che cercano maldestramente di tutelare interessi ‘superiori’, facendoci credere di avere a cuore il bene della FISI, il sottoscritto – che forse non sarà più dirigente federale – continuerà tuttavia ad opporsi strenuamente, come peraltro ha fatto in questi anni, con l’unico intento di restituire alla FISI in particolare, ma più in generale al mondo dello sport, quel ruolo prestigioso che, solo coniugato ad una gestione corretta dei propri bilanci e di una organizzazione amministrativa e gestionale adeguata, essa può tornare ad avere!

Milano, 12 giugno 2011
Giovanni Morzenti

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