Diritti Tv, si arriverà ad un accordo?

Dopo la serie di comunicati, cerchiamo di capire come andrà a finire la questione aperta dei diritti televisivi. Partiamo dalla Fisi. Il presidente Morzenti ribadisce alcuni principi, ma lascia aperta la porta: «Non è una mia presa di posizione, ma è tutto il consiglio federale che ha deliberato in merito: la Fisi ha firmato un contratto con Infront e dal 2011 i diritti sono della Fisi. Detto questo, la federazione è disponibile a dialogare con tutti gli organizzatori: e non parlo solo della Coppa del Mondo. E’ necessario che nell’approvazione dei calendari si tenga conto anche di chi organizza le tappe di Coppa Europa, i campionati italiani, le gare Fis. Non dobbiamo solo considerare l’aspetto turistico, come federazione abbiamo l’obbligo di considerare quello agonistico. E mi preme sottolineare che dopo anni, riusciamo di nuovo a dare un contributi ai comitati e agli sci club». Ma l’Italia rischia una spaccatura in questo settore? «Siamo preoccupati – spiega Stefania Demetz, portavoce dei comitati organizzatori – abbiamo offerto il 35%, ma non è stata accettato. E senza le risorse necessarie non siamo in grado di organizzare una gara di Coppa del Mondo. Gli organizzatori alla fine sono poi ASD, ma dobbiamo firmare impegni finanziari, abbiamo tutte le responsabilità a carico, con l’obbligo di garantire un prodotto di alta qualità. E tutto questo costa. Si fa l’esempio delle altre nazioni, ma in Austria, per esempio, è vero che tutto è nelle mani della federazione, ma poi la federazione dà un contributo importante agli organizzatori e soprattutto condivide molte responsabilità con gli organizzatori. Invece sinora è tutto sulle nostre spalle. A queste condizioni non ce la facciamo solo con la pubblicità. Pubblicità che come dicono i regolamenti Fis, solo in parte è della federazione nazionale, mentre il resto è per gli organizzatori. Ripeto la situazione è difficile, soprattutto perché le nostre richieste non sono ascoltate. Ed il rischio è quello di perdere gare di Coppa del Mondo in Italia, con tanti pretendenti alle porte».

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