Cronaca di una notte maledetta

Sochi 2014 Live – Sabo Gross: 'Sai cosa sono cinque centesimi?'

Cinque centesimi infami. Stefano Gross per l’inezia di cinque centesimi ha perso la medaglia di bronzo. E’ la terza medaglia di legno a Sochi 2014 per i nostri colori. Dada Merighetti in discesa, Nadia Fanchini in gigante, e in questa maledetta notte ‘Sabo’ Gross. Un quarto posto pesantissimo, gravoso come un macigno, come un pugno nello stomaco. Un urlo strozzato in gola, una medaglia di bronzo che sfugge su quella porta lunga prima della picchiata finale.

LA LUNGA PRIMA DEL MURO – E’ la lunga nel breve pianoro prima del muro conclusivo il punto cruciale: Sabo non è riuscito a spingere, a fare la velocità, si è quasi piantato. Aveva sbagliato anche nella prima manche in quel passaggio. Marcel Hirscher pennella centrale e, come si dice in gergo, sopra il palo. Anche Hanrik Kristoffersen cambia pelle nella seconda e attacca come un tigrotto affamato. Dopo questi due si capisce che per Sabo e gli altri della allegra compagnia ancora in partenza sarebbe stata dura. Ted Ligety si perde nelle trame perfide di Ante. Matthias Hargin si pianta e taglia il traguardo attardato, Jean Baptiste Grange deraglia, Stefano Gross parte forte. Qualche sbavatura, qualche incertezza, ma tiene botta il fassano dall’occhio vispo e dal viso affilato come una lamina di uno sci. Sulla lunga è lento, arriva al traguardo con sei decimi di ritardo, terzo provvisoriamente. Andre Myhrer inforca clamorosamente, ma Mario Matt fa il Ligety del gigante: scia da ‘ragioniere’, controlla, vince di misura, ma vince l’oro.

LA DELUSIONE DI GROSS – Stefano Gross scappa. Una battuta veloce con i giornalisti nella finish area di Rosa Khutor, cerca aria, silenzio, solitudine. Lo fermano, deve aspettare la fine della gara per l’antidoping. Sta mezz’ora all’uscita della finish area. Sguardo perso nel vuoto. Arrabbiato e deluso. Senza parole. Lo seguiamo. Ci dice: «Poteva essere tutta un’altra storia. Hai capito cosa sono cinque centesimi? Pista, tracciatura, era uguale per tutti. Dovevo sfruttarla questa occasione… però sai cosa sono cinque centesimi?». Sabo guarda la pista di Rosa Khutor. Una muro verticale bianco ed illuminato in quest’ultima notte russa. Una notte maledetta per Sabo e gli altri azzurri.

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