Claudia Giordani: 'Non mi dimetto'

«Mi tiro indietro se lo fa anche il Consiglio. Ricandidarmi? Mai più»

Claudia Giordani, eletta 23 mesi fa presidente del Comitato Alpi Centrali, non ci sta. Spedisce al mittente la richiesta di dimissioni: «Io non mi dimetto». L’ex slalomista milanese infatti, nell’ultimo Consiglio regionale, era stata invitata dalla maggioranza dei Consiglieri a dare le dimissioni. «Ho sempre cercato dal primo Consiglio di trovare un’unità. Ho sempre saputo che la mia avventura non partiva forte di una maggioranza blindata, ma mi sono adoperata per condividere ogni scelta. La candidatura di Carmelo Ghilardi è un esempio. Nonostante non fossi convinta, non mi sono messa di traverso. Antonio Noris? Situazione paradossale. La sua candidatura, che non ho appoggiato ufficialmente, alla fine mi ha messo oggettivamente ancora più in difficoltà. Antonio è un amico, una persona che stimo e credo che sia una figura utile per il nostro mondo, ma così la spaccatura in Alpi Centrali è stata ancora più palese. Mi hanno detto che avrei dovuto schierarmi contro Noris per un’unita lombarda verso Ghilardi, ma io rispetto ogni volontà, ogni decisone, ogni candidatura». Claudia Giordani torna sull’argomento delle dimissioni: «Il Consiglio ha espresso la volontà di sfiduciarmi. Prendo atto. Ma io rimango al mio posto, a patto che ci sia una presa di posizione unanime sul fallimento generalizzato del Comitato. Una cosa è certa, non mi ricandido, a dimostrazione che questa mia avventura ha un solo fine, ossia il bene Comitato Alpi Centrali come istituzione sportiva, senza personalismi, tantomeno secondi scopi». La milanese non vuole lasciare la presidenza insomma. Cercherà ancora un accordo? «La situazione non è assolutamente facile, ma la scelta se rimanere o meno deve essere legata al Consiglio». O tutti o nessuno insomma. Del resto nei fatti, ovvero nel regolamento, è proprio così. La sostanza infatti dice che se i Consiglieri la sfiduciano e si dimettono, cadono anche essi stessi. Come a livello nazionale, situazione che infatti ha ‘salvato’ Giovanni Morzenti nonostante le pressioni dell’opinione pubblica, del Coni e i dissidi interni sempre più crescenti. E se ad andarsene fosse la Giordani? Automaticamente cadrebbe anche il Consiglio. In entrambi i casi si tornerebbe a votare al più presto. Ci sarebbe poi un terzo caso, il commissariamento da parte della Fisi centrale per motivi di mancata convocazione dei Consigli e per non svolgimento delle attività amministrative. Ma questo non sembra il caso delle Alpi Centrali. Almeno per ora. Quando il prossimo Consiglio? Non si sa. E se ci sarà, sarà quello della rottura definitiva e il Consiglio del ‘tutti a casa’ o una difficilissima prova di unità? Vedremo. Dispiace però vedere un Comitato Alpi Centrali ancora così in difficoltà. Per fortuna che la cosa più importante non manca: i risultati sulla neve ci sono sempre.

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