Botta e risposta tra FIS e atleti

Il presidente della FIS, Gianfranco Kasper, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia di stampa APA sulle decisioni prese dalla Federazione sui materiali e la dura lettera aperta scritta dagli atleti. Kasper ha ribadito la validità del metodo e delle decisioni, nate dalla collaborazione con l’Università di Salisburgo e di Oslo e alle quali hanno partecipato esperti e rappresentanti degli atleti. Il presidente ha inoltre detto che se gli atleti non accetteranno le nuove regole, non le imporrà ma che poi non dovranno lamentarsi quando saranno in ospedale.
Non si è fatta attendere la risposta di Kilian Albrecht, chairman della Commissione Atleti della Fis, che riportiamo integralmente.
«Il presidente Kasper ha anche aggiunto via stampa che ipotizza pressioni da parte dei produttori di sci dietro la protesta degli atleti. In qualità di rappresentante è mio dovere sottolineare che non è affatto così: la protesta parte direttamente dagli atleti, senza alcuna interferenza.  Il presidente Kasper ha anche dichiarato alla stampa che presume che dietro alla petizione degli atleti ci sia l’industria dello sci. Come rappresentante degli atleti voglio essere molto chiaro: non è così! Sono gli stessi atleti che hanno dato origine alla petizione e nessun altro.
In quanto principali attori dello sci agonistico gli atleti sanno quello che dicono e quello che vogliono:
1. presentazione e discussione dello studio con gli atleti, l’Università di Salisburgo e la Fis e possibilità per gli atleti di fare domande ed esprimere la loro opinione
2. decisioni immediate a integrazione delle modifiche ai materiali per migliorare la sicurezza. Gli atleti hanno più volte segnalato diverse proposte:
– cambiamento delle regole per la tracciatura delle piste;
– forte impegno a rendere operative le nostre proposte sulla preparazione delle piste;
– tute più sicure e lente;
– obbligo di utilizzare underwear resistente ai tagli;
– ultimo e non meno importante punto, essere pienamente coinvolti nelle discussioni e nella ricerca delle soluzioni relativamente alle nostre proposte e anche essere coinvolti nelle questioni sulla sicurezza in sede di gara (come avviene in Formula 1).
Gli atleti sono pronti a collaborare per migliorare la sicurezza, ma non possono essere utili se non sono coinvolti nelle decisioni prese dalla massima autorità dello sci
».
A proposito: nel blog del direttore una breve intervista realizzata in esclusiva con Kilian Albrecht. Fateci sapere cosa ne pensate.

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