«Molto bene Gross, ma ha ancora margine»

Marcel Hirscher vince ancora una volta la Coppa del Mondo generale e anche la Coppa di gigante, confermandosi in un weekend da fuoriclasse, battendo rispettivamente Alexis Pinturault nel secondo gigante e Henrik Kristoffersen in slalom, che sono e saranno nel futuro i suoi maggiori antagonisti. Si è dimostrato ancora una volta il più forte, soprattutto mentalmente, ma credo che già dal prossimo anno dovrà faticare, e non poco, per rivincere. Bravissimo anche Kristoffersen che vince la Coppa di slalom e si conferma l’atleta tecnicamente più innovativo, se riuscirà a irrobustirsi, senza compromettere i suoi perfetti automatismi, il prossimo anno sarà ancora più competitivo. Gli manca solo un po’ di potenza muscolare per il gigante e un po’ di resistenza per reggere tutta la lunga stagione dello sci. Mentalmente, invece, equivale a Hirscher, prova ne è la sua seconda manche di slalom dove è riuscito a chiamare a sé tutte le energie di riserva per conquistare quel piazzamento, determinante per la conquista della Coppa. Bravissimo Pinturault, è lui il vincitore morale della Coppa di gigante viste le sue grandissime ultime prestazioni. Peccato per la caduta di Beaver Creek che gliel’ha preclusa, ma anche lui il prossimo anno sarà un cliente pericolosissimo per Hirscher. Ha tecnica e fisico per contrastarlo, fossi nella federazione francese gli affiancherei un allenatore di sua fiducia (e non un team personale…), per ambire alla Coppa Generale è indispensabile. Tenendo conto che rientrerà anche Aksel Lund Svindal, credo proprio che il prossimo inverno ci sarà da divertirsi a vedere questa lotta fra titani.

IL PODIO – Bravo Stefano Gross al terzo podio stagionale. Tecnicamente, continuo a pensare che Stefano debba e possa migliorare per essere ancora più competitivo e tornare a vincere. Continua a essere troppo rotondo, anche se proprio nelle buche, dove anche gli altri non possono stringere sul palo, riesce a confermarsi fra i migliori. Mi piace come anche lui, in tutte le sue dichiarazioni, si dica insoddisfatto e punti sempre a raggiungere la vittoria. Lo spirito è giusto, solo così si cresce!

ITALIA – Più in generale, non rosea la situazione delle discipline tecniche maschili italiane. Non tanto per le generalizzate insufficienti prestazioni del weekend, può capitare che una volta qualche cosa vada storto, anche se continuo a pensare che i nostri tecnici abbiano lavorato bene tutto l’anno riguardo la preparazione alle gare. Lo sci è sport di situazione, guai ad esaltarsi o deprimersi per un singolo episodio. Di fatto però non riusciamo a vincere, i nostri atleti più forti sono sempre i soliti, gli ormai inossidabili “vecchietti”. Meglio in slalom dove Gross e Giuliano Razzoli (vedremo come rientra e quanto ci mette a tornare a partire avanti) possono garantirci ancora alcuni anni a buon livello, ma dove alle spalle non si intravede nessuno, tranne forse l’ancora acerbo Sala. Peggio in gigante dove Nani sembra proprio aver perso il filo del discorso e la concorrenza è quasi imbattibile con i tre extraterrestri. Qui abbiamo sì alcuni giovani, ma anche le altre Nazioni stanno progredendo e a un ritmo superiore al nostro.

LA FORMULA UNO – Dalle dichiarazioni rilasciate, anche il D.T. Max Carca sembra la pensi in questo modo e stia già correndo ai ripari con cambi di staff, ma saranno sufficienti? E’ questo il vero problema? A inizio anno ha dichiarato che gli sembrava di guidare una Ferrari, ecco, mutuando il suo paragone, ritengo che non bastino piccoli aggiustamenti per raggiungere e superare le Mercedes, ma che siano necessari più sostanziali interventi, o meglio, non serva solo lavorare per ottimizzare una situazione, ma occorra cercare di ingegnarsi per alzare il livello potenziale. Come in Formula uno, attualmente, sulla carta, vincono sempre i soliti, poi, può capitare che per situazioni contingenti anche noi possiamo infilarci nella lotta per il podio, praticamente mai in quella per vincere e il trend non è positivo. Occorre quindi coraggio innovativo sotto tutti gli aspetti, non basta inseguire, bisogna anticipare gli altri con intuizioni e idee e per farlo occorrono anche molte risorse, esattamente come nella citata Formula uno, il budget fa la differenza. Sempre Carca ha parlato di sciare di più e meglio, di fare allenamenti atletici, di individualizzare di più l’allenamento, speriamo lo si possa fare. Il prossimo triennio propone in serie: Mondiali, Olimpiadi e ancora Mmondiali, spero che a giugno, al congresso FIS di Cancun, l’assegnazione di Cortina 2021 ci porti quei dividendi dai diritti televisivi che sarebbero di vitale importanza per l’attività.

FANTASIA? – Oppure, se come penso prima o poi le Federazioni non riusciranno più a sostenere gli ingenti costi, spazio al privato, in fondo solo più da noi esiste ancora l’ambiguità fra atleti professionisti e dilettanti. In quasi tutti gli altri sport di questo livello, gli atleti al vertice si autogestiscono o si allenano con un team privato, partecipano individualmente a Wimbledon o corrono la Milano-San Remo con la propria squadra di club, poi, però, con la nazionale vanno alle Olimpiadi. Nello sci succederà mai la stessa cosa? Non lo so, però sono certo, che se questo avverrà non sarà per una rivoluzione ragionata, ma sempre e solo per una mera questione economica.

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