Bansko, il commento tecnico dello slalom

Lo slalom di Bansko incorona nuovamente Marcel Hirscher. Ventiquattro ore dopo il successo in gigante, il campione austriaco fa il bis dimostrando grande condizione di forma, ma soprattutto una forza di carattere che contraddistingue solo ai fuoriclasse. Apparentemente non sente alcuna pressione, gestisce al meglio le circostanze che vedono Ivica Kostelic ‘fermo ai box’ e si inserisce prepotentemente nella lotta per la classifica generale di Coppa. Una pista facile sulla carta, ma resa insidiosa dalla neve, particolarmente aggressiva.  Il fondo si segna leggermente e dopo alcuni passaggi risulta difficile disegnare le traiettorie ideali. Hirscher ci riesce però, sembra tutto facile. Addirittura, rispetto ad alcune altre occasioni, sembra che scenda con margine. Trova l’appoggio sullo sci a inizio curva prima degli altri e in uscita è sempre a tempo, preciso e veloce. Il connazionale Mario Matt sarebbe secondo a soli sedici centesimi, ma un’inforcata poco visibile alle telecamere, questa volta viene colta prontamente dalla giuria e scatta la squalifica. Continua quindi la saga delle inforcate e spiace notare festeggiamenti al traguardo come se nulla fosse. La piazza d’onore va quindi a Andre Myhrer. Anche per lo svedese, una stagione ad altissimo livello ed un podio meritato. Infine Stefano Gross: non molla un colpo e anche oggi scia al massimo. Una gara splendida che vale all’atleta fassano  il terzo podio in carriera. La prima manche si inclina pericolosamente e per poco non esce di gara. Recupera l’equilibrio con grande reattività però, senza compromettere più di tanto il risultato finale. Stefano al momento ha il ritmo gara perfetto nelle gambe. L’assetto è piuttosto basso, si aiuta spesso con il braccio interno appoggiandosi con la mano alla neve. Gli arti inferiori lavorano in perfetto parallelismo e le inclinazioni estreme vengono invertite con grande rapidità consentendo tempi brevissimi in curva. Il busto compensa e bilancia al meglio gli equilibri. Un altro bel podio per l’Italia quindi. Un’altra grande gioia in Val di Fassa.

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