Kurt Pittschieler chiude dodicesmo
“Troppo poco spavaldi, non abbiamo attaccato. Se su una pista non ripida e con la neve artificiale non osi, non vai da nessuna parte”. Raimund Plancker si rimette gli sci e lascia la pista di Reiteralm. Quattro chiacchere con David Fill al traguardo e una domanda a Schieppati, sorprendente trentesimo con il pettorale centodue: “Schieppa, la pista?”. “Bella, teneva perfettamente anche con il mio numero”. Un’altra mazzata per il riflessivo coach gardenese. E sì, oggi gli azzurri sono andati male. “Si è salvato solo Pittschieler. Poi c’è Massimo Penasa ventesimo, che io comunque continuo a portare perché oggi quantomeno, pur allenandosi da solo, è ancora in primo gruppo”, afferma Plancker. Poi in classifica c’e Aronne Pieruz ventiduesimo.
Tutti i primi tre non fanno parte della squadra nazionale. Un caso? Plancker non cerca scuse, ma spiega che i suoi ragazzi hanno fatto poca velocità e non hanno mai sciato sulla neve artificiale: “Due giorni a Ushuaia, e due a Hintertux. Non per questo cerchiamo giustificazioni, ma a noi manca ancora qualcosa negli allenamenti e nella programmazione della velocità. Guardate poi gli svizzeri? Zermatt è ideale, ma per noi la pista costa troppo”. Due le note positive. Alberto Schieppati chiude trentesimo con il pettorale centodue: “Avevo degli sci velocissimi, due ‘bombe’ sotto i piedi, ma ho anche interpretato bene il tracciato. Da tre mesi non facevo una curva in superG”. Trentunesimo Silvano Varettoni, al rientro dopo due anni. Peccato per Mirko Deflorian, un po’ indietro, al quarantaquattresimo posto.
Ecco Thomas Tuti, lo skiman Head: “Bene Varettoni, che ha un secondo di ruggine addosso, ha risposto bene alla prima. Deflorian? Avrà messo gli sci da superG due giorni, non si inventa nulla in questo sport. Ma è duro a morire, ha ancora forti motivazioni”. Si aspettava una prova soddisfacente da Dominik Paris, ma oggi non è stato mai in gara. Ancora più indietro Siegmar Klotz e Paolo Pangrazzi. Out Elmar Hofer, Mattia Casse e il campione del mondo junior di discesa Andy Plank. Speriamo domani in una vampata di orgoglio dei giovani azzurri.
La vittoria è è andata allo svizzero Patrick Küng davanti all’austriaco Philipp Schörghofer, staccato di 28 centesimi, terzo il britannico Edward Drake.