Le analisi e i processi incombono in casa Austria, nonostante un Mondiale trionfale, ma il futuro sorride comunque al Wunderteam (femminile) dello sci alpino, perché come sempre le giovani su cui contare non mancano nella maniera più assoluta. Ne parla, tra gli altri, anche sport.orf.at. La stagione appena conclusa ha portato in dote solo una vittoria, con Christine Scheyer nella discesa di Altenmarkt-Zauchensee e sette podi (con sei atlete, oltre alla citata anche Huetter, Venier, Kirchgasser, Veith e Schild). La prima in classifica generale è risultata Nicole Schimdhofer, quindicesima. L’ultima volta che l’Austria femminile aveva conquistato un solo successo stagionale fu al termine della stagione 1996-1997, esattamente vent’anni fa, casualmente l’altra annata record per l’Italia. Per trovare, invece, un anno con meno piazzamenti tra le prime tre bisogna risalire al 1984-’85, quando dominava la Svizzera e le austriache facevano decisamente fatica (solo sei podi). Solamente dieci anni fa, invece, stagione 2006-2007, l’Austria portava a casa ben 54 podi in una singola annata, trascinata da atlete del calibro di Zettel, Marlies Schild, Götschl e Hosp. Si vede che dal 1996 ogni dieci anni deve succedere qualcosa di… sconvolgente all’interno del Wunderteam femminile, nel bene o nel male. In più nel 2017 l’Austria ha dovuto cedere all’Italia il trionfo nella classifica per Nazioni, vinta negli ultimi 18 anni.
INFORTUNI – E’ chiaro, però, che questi dati vanno accolti con molta attenzione. Le attenuanti non mancano assolutamente, in primis a causa di una serie impressionante di infortuni che, a inizio stagione o annata in corso, hanno costretto a fermarsi tutte le migliori: Eva-Maria Brem, Carmen Thalmann, Conny Hütter, Mirjam Puchner. E Anna Veith ha dovuto subire un nuovo intervento chirurgico dopo i Mondiali e concludere prematuramente l’annata dopo il suo ritorno.
SUCCESSI – Eppure, l’Austria femminile ha conquistato tre medaglie iridate a St. Moritz 2017: l’oro in superG con Nicole Schmidhofer, l’argento in discesa con Stephanie Venier, il bronzo in combinata alpina con Michaela Kirchgasser. E Hans Pum ha giustamente sottolineato come in queste condizioni il bottino è risultato più che buono, ma allo stesso tempo ha aggiunto che i Mondiali sono una storia diversa. Per Jürgen Kriechbaum, il dt della squadra, gli obiettivi erano ben altri, anche se ovviamente gli infortuni non si potevano certo pianificare e di conseguenza anche le mire finali sono state cambiate.
FUTURO – Attenzione però: Schmidhofer, Venier e Scheyer, in attesa dei rientri di Huetter, Puchner e Veith, hanno garantito comunque risultati discreti, sono ancora giovani (o molto giovani) e quindi con un grande potenziale da sviluppare. Stephanie Brunner ha mostrato le sue qualità in una disciplina, il gigante, orfana di Veith e Brem, cioè delle ultime tre vincitrici nella classifica di specialità prima di Tessa Worley. Bernadette Schild è tornata competitiva in slalom, con Katharina Truppe in crescita. In più, ecco una Nadine Fest reduce dai trionfi ai Mondiali jr. di Aare (due vittorie, in superG e combinata alpina) mentre le veterane Lizz Görgl e Miki Kirchgasser hanno ancora mostrato sprazzi di classe. In ottica Giochi Olimpici di PyeongChang 2018 non sono previsti grossi cambiamenti all’interno dello staff, anzi. Più che altro è atteso un duro programma di allenamenti e Kriechbaum è convinto di poter lavorare già da metà estate a pieno regime con Veith, Brem e Thalmann, in modo da iniziare la stagione 2017-2018 con queste tre atlete già al top.