Elena Fanchini pensa già al futuro, dopo l'operazione
Operazione riuscita. Elena Fanchini è stata operata ieri presso l’ospedale Città di Brescia dal professor Giacomo Stefani e dalla sua equipe, un intervento chirurgico che ha previsto l’inserimento di una vite nel piatto tibiale della gamba sinistra. Per fortuna il legamento crociato del ginocchio non è lacerato, così il recupero della discesista di Montecampione potrà essere più veloce. Domani, intanto lascerà la clinica: «Comunque si parla sempre di tre mesi per quanto riguarda il piatto tibiale, ma bisognerà aspettare cosa dirà il profesoor Stefani. E’ lui che ‘chiuderà la pratica’ dell’infortunio», ci ha spiegato Andrea Panzeri, vice presidente della commissione medica della Fisi. Elena perderà l’intera stagione agonistica. Peccato, perché in Sud America si era allenata con regolarità. Proprio tre anni fa aveva vinto la discesa libera di Lake Louise, e otto mesi prima si era messa al collo la medaglia d’argento ai mondiali valtellinesi, dove solo la croata Janica Kostelic era stata più veloce sulla ‘Deborah Compagnoni’ di Santa Caterina. Elena non ha perso il buon umore e ricorda l’attimo dell’incidente: «Stavo facendo gigante ad Hintertux, e mi sono avvitata su una porta. Sono caduta violentemente sulla neve, accorgendomi subito di essermi fatta male alla tibia. Ho provato a rimettere gli sci ma a metà pista ho chiesto aiuto e mi sono fatta trasportare in spalla». Appena sarà a casa Elena inizierà la fisioterapia: «Devo fare già esercizi e poi tanta piscina. Per i primi due mesi niente carico. A fine febbraio conto di tornare sugli sci». A gennaio intanto sarà nel parterre di Cortina a fare il tifo per Nadia: «Mi manca già il mio mondo, questa stagione farò la prima tifosa di mia sorella. Purtroppo niente Mondiali in Val d’Isere. La pista non era particolarmente impegnativa, ma mi piaceva il fatto che il pendio francese è adatto alle scorrevoli come me. Adesso l’obiettivo è tornare al più presto competitiva per le olimpiadi di Vancouver».